Messi, allenatore, crisi e mercato: che scintille tra i candidati! Domenica si decide il futuro del Barcellona
Il Barça è pronto ad entrare in una nuova era. Un'era che dimentichi in fretta il disastro Bartomeu e riporti i blaugrana in vetta al calcio europeo. L'ex presidente - arrestato nelle scorse ore per il caso Barçagate - si è dimesso lo scorso 27 ottobre dopo una gestione a dir poco fallimentare. Al centro di tutto c'è, ovviamente, il delicato e spinoso braccio di ferro con Leo Messi, ma anche la pesante crisi economica, i pessimi rapporti con i giocatori e un anno, il 2020, chiuso senza alcun trofeo sollevato al cielo. All'orizzonte, ora, c'è una nuova epoca: domenica, infatti, sono in programma le elezioni per il nuovo presidente. Nella mattinata odierna, i tre candidati - Joan Laporta, Víctor Font y Toni Freixa - si sono confrontati, senza risparmiarsi frecciate, nel più classico dei dibattiti elettorali organizzato da Mundo Deportivo, La Vanguardia, RAC1 e 8TV.
TRA CRISI E MERCATO - Tra i primi argomenti affrontati ecco il mercato, con i nomi di Mbappé e Haaland in primo piano. "Non parlerò di nomi che possono destabilizzare i nostri giocatori" ha dichiarato Laporta, già presidente dal 2003 al 2010. "Il nostro modello per il club è che la politica economica e quella sportiva viaggino insieme. Se a fine stagione avremo bisogno di rafforzarci, saremo pronti". Gli fa eco Victor Font, che spiega: "Tenendo conto della situazione attuale, non possiamo improvvisare. Abbiamo una struttura sportiva costruita da diversi mesi per formare la rosa dell'anno prossimo, considerando la situazione economica del club. In condizioni normali si potrebbe promettere un acquisto con un investimento importante, ora inganneremmo i soci. Dobbiamo risolvere un situazione economica grave ed essere competitivi". Più ottimista, invece, Toni Freixa: "Ovviamente è possibile ingaggiarli. I migliori giocatori hanno sempre giocato nel Barça. Come prima cosa dobbiamo guardare in casa nostra e giocare il calcio che ci ha sempre contraddistinti. Con le soluzioni a cui abbiamo pensato, il Barça sarà in grado di rafforzare la rosa. Occorre abbassare il monte ingaggi".
IL FUTURO DI MESSI - Argomento clou del dibattito è stato, ovviamente, il futuro di Leo Messi, in scadenza di contratto. "Può essere che non competiamo con altri a livello economico" esordisce Laporta "ma Messi non si fa governare dai soldi. Vuole finire la sua carriera nel modo più alto possibile: con Messi ho un rapporto di stima e rispetto, sono sicuro che se vince un altro candidato lui non resterà qui". Non è d'accordo Victor Font, che si difende: "Leo deve restare, sì o sì. Gli offriremo un contratto a vita. Se il presidente gli ha promesso l'addio, vuol dire che poi si è rivelato falso. Avremmo dovuto evitare di arrivare al burofax". Pungente, invece, Toni Freixa: "Ora siamo tutti d'accordo sul fatto che debba continuare, ma quando ha mandato il burofax alcuni mi han detto che doveva andare al City. Il piano sportivo che gli proporremo gli piacerà, resterà anche con noi".
E SE MESSI SE NE VA? - Dal palco ecco poi una provocazione: e se Messi se ne va? "Il Barcellona continuerà ad essere il club più grande al mondo" ha sentenziato Freixa, mentre Laporta ha commentato: "La vita va avanti, dovremo continuare a costruire il Barça dei prossimi anni".
IL TEMA XAVI - Al centro del discorso ecco anche il ruolo di Xavi, tra chi lo vuole in panchina e chi in dirigenza. "Abbiamo lavorato per avere Xavi, che è una risorsa del Barça, non una nostra esclusiva" ha dichiarato Font, mentre Freixa ammonisce: "Abbiamo parlato anche con lui: non contempla il ruolo di direttore generale, vuole stare solo in campo". Poi l'attacco di Laporta a Font: "Avevi detto che Koeman se ne sarebbe andato anche vincendo il triplete e che Xavi sarebbe stato l'allenatore, poi hai dovuto inventare che sarà direttore generale perchè ti hanno smentito tutti, Xavi compreso". La difesa di Font: "Se qualcuno trova dichiarazioni di Xavi secondo cui tutto ciò non è vero, lascerò la corsa elettorale".
LA FRECCIATA - Infine, la frecciata di Joan Laporta a Font: "Insiste sul nome di Xavi, ma non l'ho ancora sentito dire che è con Font. Parlo molto con Xavi, so che Font sta facendo pressioni su di lui. Io porto il progetto dentro di me, è già stato testato con successo tra il 2003 e il 2010. Non so in Qatar, ma il XXI secolo di cui parli sempre è iniziato 21 anni fa. Il Barcellona ha vinto 4 Champions, 2 sotto il mio mandato. Mentre tu facevi Power Point io vincevo le Champions. Il mio vicepresidente è stato il migliore della storia, Rafa Yuste è stato colui che mi ha detto che Guardiola era pronto a guidare la prima squadra...".
TRA CRISI E MERCATO - Tra i primi argomenti affrontati ecco il mercato, con i nomi di Mbappé e Haaland in primo piano. "Non parlerò di nomi che possono destabilizzare i nostri giocatori" ha dichiarato Laporta, già presidente dal 2003 al 2010. "Il nostro modello per il club è che la politica economica e quella sportiva viaggino insieme. Se a fine stagione avremo bisogno di rafforzarci, saremo pronti". Gli fa eco Victor Font, che spiega: "Tenendo conto della situazione attuale, non possiamo improvvisare. Abbiamo una struttura sportiva costruita da diversi mesi per formare la rosa dell'anno prossimo, considerando la situazione economica del club. In condizioni normali si potrebbe promettere un acquisto con un investimento importante, ora inganneremmo i soci. Dobbiamo risolvere un situazione economica grave ed essere competitivi". Più ottimista, invece, Toni Freixa: "Ovviamente è possibile ingaggiarli. I migliori giocatori hanno sempre giocato nel Barça. Come prima cosa dobbiamo guardare in casa nostra e giocare il calcio che ci ha sempre contraddistinti. Con le soluzioni a cui abbiamo pensato, il Barça sarà in grado di rafforzare la rosa. Occorre abbassare il monte ingaggi".
IL FUTURO DI MESSI - Argomento clou del dibattito è stato, ovviamente, il futuro di Leo Messi, in scadenza di contratto. "Può essere che non competiamo con altri a livello economico" esordisce Laporta "ma Messi non si fa governare dai soldi. Vuole finire la sua carriera nel modo più alto possibile: con Messi ho un rapporto di stima e rispetto, sono sicuro che se vince un altro candidato lui non resterà qui". Non è d'accordo Victor Font, che si difende: "Leo deve restare, sì o sì. Gli offriremo un contratto a vita. Se il presidente gli ha promesso l'addio, vuol dire che poi si è rivelato falso. Avremmo dovuto evitare di arrivare al burofax". Pungente, invece, Toni Freixa: "Ora siamo tutti d'accordo sul fatto che debba continuare, ma quando ha mandato il burofax alcuni mi han detto che doveva andare al City. Il piano sportivo che gli proporremo gli piacerà, resterà anche con noi".
E SE MESSI SE NE VA? - Dal palco ecco poi una provocazione: e se Messi se ne va? "Il Barcellona continuerà ad essere il club più grande al mondo" ha sentenziato Freixa, mentre Laporta ha commentato: "La vita va avanti, dovremo continuare a costruire il Barça dei prossimi anni".
IL TEMA XAVI - Al centro del discorso ecco anche il ruolo di Xavi, tra chi lo vuole in panchina e chi in dirigenza. "Abbiamo lavorato per avere Xavi, che è una risorsa del Barça, non una nostra esclusiva" ha dichiarato Font, mentre Freixa ammonisce: "Abbiamo parlato anche con lui: non contempla il ruolo di direttore generale, vuole stare solo in campo". Poi l'attacco di Laporta a Font: "Avevi detto che Koeman se ne sarebbe andato anche vincendo il triplete e che Xavi sarebbe stato l'allenatore, poi hai dovuto inventare che sarà direttore generale perchè ti hanno smentito tutti, Xavi compreso". La difesa di Font: "Se qualcuno trova dichiarazioni di Xavi secondo cui tutto ciò non è vero, lascerò la corsa elettorale".
LA FRECCIATA - Infine, la frecciata di Joan Laporta a Font: "Insiste sul nome di Xavi, ma non l'ho ancora sentito dire che è con Font. Parlo molto con Xavi, so che Font sta facendo pressioni su di lui. Io porto il progetto dentro di me, è già stato testato con successo tra il 2003 e il 2010. Non so in Qatar, ma il XXI secolo di cui parli sempre è iniziato 21 anni fa. Il Barcellona ha vinto 4 Champions, 2 sotto il mio mandato. Mentre tu facevi Power Point io vincevo le Champions. Il mio vicepresidente è stato il migliore della storia, Rafa Yuste è stato colui che mi ha detto che Guardiola era pronto a guidare la prima squadra...".