Mesisterschale vinto:| Dortmund cambia filosofia
Il "Meisterschale" 2011/12 si tinge di giallorosso per la seconda volta consecutiva. Il Borussia Dortmund infatti, grazie al 2-0 al M'Gladbach, 26esimo risultato utile consecutuvo, ha conquistato il suo 8 titolo nazionale.
A trionfare da due anni in Bundensliga però, non è solo una realtà storica del calcio tedesco, ma la squadra che, forse meglio di tutte, esprime il nuovo "Deutsch Fussball", tutto giovani e fantasia.
I numeri del Borussia sono impressionanti: ben 19 giocatori sotto i 25 anni, di cui 8 titolari. Il tecnico giallonero Jurgen Klopp, giovane anche lui, ha saputo lanciare ragazzi come Mario Göetze (classe '92), Perisic e Kagawa ('89), Kevin Grosskreutz, Subotic, Hummels e Lewandowski('88).
Ma tutto questo, altro non è che il frutto di una rivoluzione politico-culturale iniziata nel dopoguerra, con le massicce ondate di immigrazioni ed entrata nel vivo alla fine degli anni '90, grazie alla modifica delle leggi sulla nazionalitá da parte del cancelliere Shroeder.
A partire dal '98 infatti, la cittadinanza tedesca venne concessa anche in base al luogo di nascita, cosicchè a far parte della "Mannshaft" poterono entrare anche i figli degli immigrati. Ed ecco allora che con la maglia bianca della "Nationalelf" si iniziano a vedere giocatori come Miro Klose (origini polacche), Owomoyela (origini africane), Kedhira (padre tunisino), Mesut Ozil (origini turche) e i vari Mario Göetze e Marco Reus (già acquistato dal Dortmund per la prossima stagione), i cui nomi non hanno niente a che fare con la "deutsche sprache". La nuova generazione multietnica ha finito inevitabilmente per influenzare l'intero sistema calcistico tedesco: forza fisica e compattezza non davano piú risultati soddisfacenti.In un'intervista rilasciata al mensile spagnolo Panenka, Joachim Loew, attuale C.T tedesco, sottolinea come causa determinante in questo processo di rinnovamento, sia stato il fallimento nel 2002 della Kirchgruppe, azienda detentrice dei diritti tv della Bundensliga. In quell'occasione le casse delle squadre tedesche, ad eccezione del colosso Bayern Monaco, si svuotarono e fu necessario ripiegare sui settori giovanili.
Col senno di poi, si può che non tutto il male viene per nuocere.