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Mertens: 'Distanza dalla Juve è minima, sono rimasto perché credo nello scudetto. Su De Laurentiis e Callejon...'
Bella e piena di spunti l'intervista concessa a Il Mattino dall'attaccante del Napoli Dries Mertens. Uno che ha deciso di sposare nuovamente la causa nonostante le forti tensione vissute col club nei mesi precedenti e la tentazione di cercare nuove sfide nell'Inter di Antonio Conte. "Sono rimasto perché sono convinto che la vittoria in Coppa Italia sia la base di partenza di un progetto che potrà darci grosse soddisfazioni. Io credo davvero che le distanze dalla Juventus siano minime, molto meno di quello che dice l'attuale classifica. Una classifica che è il risultato degli errori di tante persone. Noi abbiamo superato un momento complicato, dove tutti abbiamo avuto delle colpe, ma ne siamo usciti più forti, più compatti. Consapevoli degli errori fatti".
Sul rapporto con De Laurentiis: "Da sette anni ci conosciamo, con lui è come quando vai sulle montagne russe, è un continuo salire e scendere. Ma se non mi fossi legato anche a lui, chiaro che non sarei potuto rimanere. Ma si dice che ci si innamora dei difetti e pure se ce ne sono io non toccherei nulla. Lascerei tutto com'è. Io sono innamorato di tutto quello che c'è qui, dall'atmosfera che si respira al centro storico e ai Quartieri spagnoli dove pure mi sarebbe piaciuto andare a vivere, ai tramonti di Posillipo. Io parlerei per ore di Napoli, non mi stanca mai farlo".
Su Callejon: "Ci ho provato a convincerlo a restare e ci sto provando tuttora, non mi arrendo. Perdere un amico come lui mi dispiacerebbe, oltre a rinunciare un professionista straordinario. Non so cosa succederà, c'è ancora tempo".
Sul rapporto con De Laurentiis: "Da sette anni ci conosciamo, con lui è come quando vai sulle montagne russe, è un continuo salire e scendere. Ma se non mi fossi legato anche a lui, chiaro che non sarei potuto rimanere. Ma si dice che ci si innamora dei difetti e pure se ce ne sono io non toccherei nulla. Lascerei tutto com'è. Io sono innamorato di tutto quello che c'è qui, dall'atmosfera che si respira al centro storico e ai Quartieri spagnoli dove pure mi sarebbe piaciuto andare a vivere, ai tramonti di Posillipo. Io parlerei per ore di Napoli, non mi stanca mai farlo".
Su Callejon: "Ci ho provato a convincerlo a restare e ci sto provando tuttora, non mi arrendo. Perdere un amico come lui mi dispiacerebbe, oltre a rinunciare un professionista straordinario. Non so cosa succederà, c'è ancora tempo".