Menez in nazionale:| 'Grazie alla Roma'
«SE SONO in nazionale è merito del lavoro che faccio da quando sono a Roma». Jeremy Menez lancia messaggi d’amore alla sua squadra anche da Clairefontaine dove è in ritiro con la Francia in vista delle sfide contro Bielorussia e Bosnia per la qualificazione a Euro 2012. Lì si aspettano molto da lui, esattamente come a Roma. Jerry adesso si sente pronto ad affrontare tutte le sfide che questa stagione gli presenterà davanti. Contro Inter e Cesena non è stato stellare, ma ha comunque dimostrato di essere più pronto rispetto al passato. Più maturo. Ed è lui stesso a confermarlo: «Ho preso coscienza di certe cose. Mi rimetto in discussione tutti i giorni - ha spiegato ai giornalisti transalpini che gli chiedevano il motivo del suo arrivo in ritardo a certi livelli -. Mi sento meglio a livello di testa. E’ vero, ho conosciuto un periodo difficile, ma ora sono sereno. Il merito? Forse la forza data dall’età, e la permanenza in Italia che mi ha permesso di crescere». L’Italia, ovvero la Roma, la sua vita di tutti i giorni.
Una squadra particolare che è al tempo stesso ai vertici del calcio europeo ma anche una famiglia. Oggi gioco in una grande squadra, sono titolare e questo mio momento è un risultato logico». Titolare. I tifosi si augurano che continui ad esserlo, perché vorrebbe dire che Jeremy si sarà definitivamente affermato. Che si sarà dimostrato più forte della concorrenza che ora, con l’arrivo di Borriello, si è fatta ancora più agguerrita. Ma lui ha un vantaggio, quello di poter giocare praticamente in tutti i ruoli dell’attacco. Dietro le punte, sulla fascia destra, oppure su quella sinistra. Ranieri, pur sapendo che il francesino al momento si trova meglio come trequartista, lo sta convincendo che può fare bene sugli esterni. Ed è lì che avrebbe più spazio. Lui è pronto a sacrificarsi dove serve di più, in giallorosso così come con la maglia dei bleus: «La posizione non importa, non c’è nessun ruolo che non mi piaccia, sono a disposizione dell’allenatore».
Il riferimento è a Blanc, ma lo stesso discorso vale per Ranieri, l’uomo che gli ha permesso di arrivare alla Nazionale maggiore. Quella stessa che non ha nessuna intenzione di mollare: «Non voglio essere di passaggio». E per restare deve dimostrare il suo valore, già in questa doppia sfida: «L’obiettivo è di uscire da queste due partite con due risultati positivi - ha spiegato -. Dopo tutto quello che è successo al mondiale, da noi ci si aspetta una svolta. Vogliamo dimostrare che il calcio francese è sempre di altissimo livello».
Ora non resta che aspettare, per vedere quanto spazio gli concederà Blanc. E se il ct lascerà la fascia da capitano al braccio di Mexes. Ieri, intanto, i due romanisti di Francia hanno posato insieme per le fotoufficiali. Sorridenti, pronti a far vedere quanto sono forti, alla Francia, all’Italia, all’Europa intera.