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    Melo 'mena', che rivincita: zittito Ferrara

    Melo 'mena', che rivincita: zittito Ferrara

    Ed è subito Melo. E' bastata una partita per capire perché Mancini ha insistito così tanto per averlo. Felipe Melo ha subito preso in mano il centrocampo dell'Inter. Questione di personalità ed esperienza, che per motivi di carta d'identità non può (ancora) avere Kondogbia. Il francese, messo in difficoltà da Kucka nel primo tempo, si è poi ripreso nella ripresa. Da un gioco di parole ai giochi di prestigio effettuati dal giovane nerazzurro in campo: 
     

    COL MANCIO - Tornando a Felipe Melo, in 90 minuti ha mostrato tutto il proprio repertorio, con pregi e difetti. Grazie alle sue doti fisiche e tecniche, è in grado sia di distruggere (7 recuperi e 3 contrasti vinti su 3), sia di costruire gioco (82% di passaggi riusciti). Ma poi ricade nei soliti errori, comette dei falli inutili e si innervosice troppo facilmente rischiando di perdere la testa. Come dimostrano il calcetto a Bacca, quel 'vaffa' a Honda e il cartellino giallo (discutibile) per un fallo su Balotelli. Melo è così: un mediano un po' pazzo per una squadra pazza come l'Inter. Prendere o lasciare. Mancini ci ha scommesso, contro tutto e contro tutti. E' troppo presto, ma almeno per il momento ha avuto ragione. 

    CONTRO CIRO - Al contrario della Juve, che nel 2009 spese 25 milioni di euro per strapparlo alla Fiorentina, inanellando due settimi posti consecutivi. Nella prima stagione c'era in panchina Ciro Ferrara, che adesso fa l'opinionista in tv e dopo il derby ha preferito non fare domande a Felipe Melo. Il quale, in un'intervista alla vigilia, aveva detto dello stesso Ferrara: "Il tempo ha dimostrato che questo signore ha parlato troppo". 

    MELO MENA - Queste invece le dichiarazioni di Felipe Melo dopo la vittoria contro il Milan: "Non me ne frega niente di cosa dicono gli altri. Non sono ancora al 100%, per indossare questa maglia devi lottare. Balotelli è un campione, è troppo forte e io devo menare sempre. Il calcio è così, Milano siamo noi. Sono venuto qui per vincere lo Scudetto, non solo per tornare in Champions League".  

    I NUMERI DELLA GARA DI FELIPE MELO: 
     

     

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