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    McKennie: 'Sono un numero 8. Volevo fortemente restare alla Juve'

    McKennie: 'Sono un numero 8. Volevo fortemente restare alla Juve'

    Weston McKennie, centrocampista della Juventus, si è raccontato a La Gazzetta dello Sport dal ritiro degli Stati Uniti, dando indicazioni sul ruolo in cui si sente più a suo agio, diverso da quello di esterno in cui lo impiega spesso Massimiliano Allegri: "Io mi vedo come un numero otto, mi piace essere nel mezzo dell’azione sia quando si attacca che quando si difende. Onestamente per me la cosa più bella è avere libertà a livello tattico. Penso di essere un giocatore che ha un buon senso della posizione e che sa farsi trovare nel posto giusto. In Nazionale abbiamo un buon controcampo con diversi giocatori versatili in grado di fare tante cose".

    JUVE - "A volte il calcio è strano. Volevo fortemente restare a Torino per poter dimostrare di essere ancora in grado di fare la differenza a questo livello. Durante la preparazione ho lavorato molto duramente, non sono un tipo che si nasconde quando arrivano le critiche o i dubbi su di me, anzi queste cose mi motivano ancora di più. Adesso sono contento di aver dato delle risposte".

    WEAH - "Tim e io siamo innanzitutto grandi amici e ci troviamo bene sia in campo che fuori. Non sono parole di circostanza, ognuno è genuinamente contento dei successi dell’altro, non ci sono gelosie tra di noi. Abbiamo anche una connection speciale in campo ed è stato molto bello partire titolari entrambi sabato nel derby. Spero la cosa possa ripetersi spesso".

    JUVE-MILAN MADE IN USA - (Per la sfida a Pulisic e Musah, ndr) "Sì è una cosa molto bella per il calcio americano ma in questo momento siamo concentrati sulle due amichevoli che stiamo per affrontare (Germania e poi Ghana), parliamo solo di come superare il prima possibile i problemi legati al fuso orario. Di sicuro inizieremo a parlarne sul volo di ritorno in Italia".

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