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Mbappé, l'esordio col Real Madrid è già da record: l'attacco con Bellingham, Vinicius e Rodrygo si può fare
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1 GIORNO, 1 TROFEO - Ci ha messo un giorno: un giorno ad ambientarsi, un giorno a sbloccarsi e un giorno ad alzare al cielo la Supercoppa Europea. Una risposta pronta a chi temeva che l'ex PSG avrebbe potuto imbattersi in qualche difficoltà nell'approdo a Madrid. Mbappé non è il primo giocatore nella storia del Real Madrid ad aver messo in fila la tripletta esordio-gol-trofeo: lo aveva già fatto Marco Asencio nel 2016, scendendo in campo per la prima volta con i Blancos nella Supercoppa Europea vinta ai danni del Siviglia. In quel caso Asencio segnò l'1-0 del match poi concluso sul 3-2.
SOGNO CHAMPIONS - Per Mbappé non si tratta solo del primo trofeo con il Real Madrid, ma anche del primo trofeo europeo della sua carriera. Nel suo palmarès mancava infatti una coppa per club (con la Francia ha vinto la Nations League) di portata europea, a cui era arrivato molto vicino nel 2020, quando il Paris Saint-Germain era stato sconfitto dal Bayern Monaco in finale di Champions League. Inutile aggiungere che ora - ed è questo uno dei motivi (se non il principale) del suo trasferimento a Madrid - l'obiettivo è proprio la Champions. E l'impressione è che l'accoppiata Real Madrid-Ancelotti possa aiutarlo nell'inseguire questo traguardo.
FEELING GIA' TROVATO - Non è il miglior Mbappé quello visto a Varsavia, ma è comunque efficace. La maglia è la numero 9 e da numero 9 è anche il posizionamento in campo ad inizio partita. Quando scatta il calcio d'inizio, tuttavia, le etichette scompaiono. In un attacco 100% fantasia come quello a disposizione di Carlo Ancelotti, dove oltre a Vinicius e Rodrygo bisogna includere anche Bellingham, tutto esiste tranne le posizioni fisse. Una situazione di cui può giovare Mbappé, che partendo da centrale si allarga e dalla sinistra - la sua mattonella preferita - può scatenarsi. Sarà con ogni probabilità questa la forza del Real del futuro, la libertà offensiva che Ancelotti ha sempre lasciato in mano ai propri giocatori. Lo sa bene e lo ha ribadito più volte: l'allenatore può indirizzare la squadra fino a un certo punto, poi la palla passa ai campioni e sono le loro giocate a decidere. Giocate che di certo non mancano alle stelle del Real. Su tutti Bellingham (il migliore in campo), Mbappé e Vinicius: quella che è già stata ribattezzata la BMV.