Mazzi segnati e mazzi mancanti
E' stata un' estate caratterizzata dalle polemiche... sui mazzi. Proprio così visto che al centro dell'attenzione c' erano gli "attrezzi da lavoro" di un pokerista. Sono due le storie da raccontare: una ha dell'incredibile visto che è successa durante le ultime World Series of Poker, l'altra invece a molti sembrerà l'attenzione maniacale di un giocatore ma in realtà così non è.
Il primo racconto, dicevamo, è ambientato al Rio Casinò; sono in corso le WSOP e arrivati all'epilogo visto che si sta disputando il day 2B del main event da 10.000 dollari d'iscrizione. Insomma il torneo che a novembre decreterà il Campione del Mondo.
Siamo al tavolo numero 261 e il dealer, durante una pausa, chiede che siano sostituite 8 carte del mazzo perchè riconoscibili (cosa normalissima per i tornei dove le carte si piegano, si consumano etc). Prontamente il direttore del torneo provvede alla sostituzione ma inserisce le carte nel deck sbagliato. Nessuno però se ne accorge e il gioco prosegue.
Si arriva ad un'altra pausa programmata e c'è il cambio dealer (è consuetudine ruotare con una certa frequenza gli addetti alla distribuzione delle carte). Prima di dare le carte però sia i giocatori che l'addetto si accorgono che c'è qualcosa che non va. Il mazzo è troppo piccolo! Un rapido conto delle carte e l'arcano è svelato. I malcapitati del tavolo 261 stavano giocando con sole 44 carte!!
Qualcuno penserà che alla fine nessuno dei giocatori ha tratto vantaggio dalla cosa ma in realtà non è propriamente così. "Ecco perchè nessuno riusciva mai a legare qualcosa al flop" ha commentato qualche attore protagonista, evidentemente infastidito dal fatto di dover mollare molti piatti a giocatori che (evidentemente) bluffavano spesso.
Inoltre il danno d'immagine dell' organizzazione delle WSOP è stato decisamente importante: la perfetta macchina organizzativa ha toppato e ha toppato alla grande. I direttori si sono difesi dicendo che al massimo si sono giocate 6-7 mani con il mazzo "ridotto" e che quindi nessuno aveva avuto un danno oggettivo.
Chiaramente il dealer colpevole di non essersi accorto della mancanza delle carte è stato licenziato. Questo perchè per chi fa questo di lavoro è abbastanza semplice capire quando mancano 2 o 3 carte. Figuriamoci 8!!!
La seconda storia invece ha come protagonista un professionista e un sistema di conservazione...
Jimmy Fricke, conosciuto nel mondo del poker come "gobboboy", è un giovane pro che vanta in carriera anche un secondo posto all' Aussie Million d'Australia (in finale perse contro un certo Gus Hansen) oltre a innumerevoli risultati online.
Jimmy qualche tempo fa su twitter aveva portato alla luce un fatto quanto mai curioso: secondo il ragazzone tutti gli assi di picche del Bellagio erano riconoscibili perchè segnati!
"Ho segnalato questo problema più volte ma a nessuno sembra interessare – ha detto Fricke - Poco fa mi sono trovato coinvolto in una mano dove sapevo che il mio avversario aveva proprio l'asso di picche, questo dopo che avevo già avvisato il tavolo: mi sento come un baro".
Errore di stampa? Giocatori che segnano le carte? Niente di tutto questo. Secondo Jimmy il problema deriva da una cattiva tecnica di conservazione delle carte. Quando i mazzi vengono messi via infatti le carte sono in ordine sia di seme che di valore e la prima carta di ogni mazzo è sempre l'asso di picche che quindi subisce una piccola deformazione riconoscibile ad un occhio esperto.
Staremo a vedere se Gobboboy riuscirà a convincere il Bellagio e a non sentirsi più un baro...