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Mazzarri: 'Inter, il tempo è galantuomo'
IN INGHILTERRA - "La Premier è un campionato affascinante. Il progetto della famiglia Pozzo al Watford mi è piaciuto subito, posso condividere con il presidente il mio modo di fare calcio, provare a far crescere il gruppo e togliermi qualche soddisfazione. La quotidianità qui è più vicina al mio modo di essere: il rigore, il rispetto delle regole, l'ordine. Nella vita come nel calcio, si parte dalle regole per vincere. In Premier è difficile individuare dopo 8, 9 giornate chi vincerà il titolo. C'è competitività ma anche maggiore cultura calcistica. Sto ancora imparando l’inglese, ma in campo i giocatori mi capiscono bene. E conta questo. Per i discorsi a tu per tu ho un ragazzo italiano che vive qui da 25 anni che mi aiuta. Il cibo? Continuo a mangiare pesce anche qui, basta conoscere i posti giusti. In Italia saltavo il pranzo, qui ho imparato a mangiare lo yogurt con il miele. Un passo avanti, no?".
SERIE A - "La Juventus vincerà il sesto scudetto di fila? Probabile. Ogni anno costruiscono la squadra per vincere il titolo. Hanno storia, soldi ed esperienza. E a livello tecnico sono i più forti. Il mio Napoli in Champions? Fu un percorso avvincente, un salto di qualità anche inatteso. Il Napoli oggi è un club con un progetto importante, ma inevitabilmente diverso da quello della Juventus. L'idea è quella di restare competitivi, attestarsi nelle zone alte della classifica. Datemi una squadra con venti Hamsik e vinco tutto! Come tipologia di giocatore è il top. Ha un'intelligenza tattica straordinaria. La salvezza della Reggina, il ritorno in A del Livorno, la Samp in Europa e il Napoli in Champions non le considero medaglie, piuttosto tappe professionali".
MOURINHO - "Scontato dire la vittoria contro il Manchester United, ma non è esattamente così. La soddisfazione più importante non è la vittoria in sé, ma quello che lascio ai giocatori. Capita ancora di sentirli, mi gratifica molto. Mourinho al mio arrivo all'Inter mi fece auguri e complimenti. Poi ogni tanto è capitato di incontrarci e scambiarci pareri. Dopo la partita ci siamo confrontati su diverse cose. Questa è la cultura calcistica che mi piace".