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Mazzarri, guerra agli arbitri: ecco perché l'allenatore del Torino protesta
UN'ARRABBIATURA GIA' ALLA PRIMA GIORNATA - Le prime proteste sono arrivate già alla prima giornate di campionato, in Torino-Roma, per una spinta del giallorosso Fazio su Iago Falque che l’arbitro non ha giudicato fallosa. Proteste che sono poi proseguite, a ragione, al termine di Udinese-Torino a causa del clamoroso errore di Valeri che non ha convalidato la regolarissima rete di Berenguer, sullo 0-0, per un fuorigioco segnalato dal guardalinee ma poi smentita dal Var: in quel caso l’arbitro non avrebbe dovuto fermare il gioco prima che il pallone colpito di testa dallo spagnolo entrasse. Mazzarri si è poi fatto sentire dopo Torino-Napoli per la mancata seconda ammonizione di Koulibaly che, a inizio secondo tempo, ha volontariamente allontanato il pallone senza venire però sanzionato con il secondo giallo (era già stato ammonito in precedenza) dal direttore di gara).
Le proteste dell’allenatore granata sono arrivate anche, a ragione, dopo il 3-2 rifilato dal suo Torino al Frosinone, per il primo gol ciociaro viziato da una carica su Sirigu. Poi per il mancato rigore su Izzo nel finale di Bologna-Torino 2-2 e per quelli non fischiati a Belotti contro la Fiorentina e il Parma: in questi ultimi due casi, però, le decisioni arbitrali non sono sembrate scorrete. Nelle ultime settimane Mazzarri si è poi infuriato per i rigori non concessi nel derby contro la Juventus e infine per quello su Zaza contro il Sassuolo.
CAIRO SOSTIENE MAZZARRI - Sono tanti gli arbitri che hanno fatto arrabbiare Mazzarri in queste prime diciassette giornate di campionato per rigori non dati, gol annullati che sarebbero stati da convalidare o viceversa: senza considerare quelli, da Fabbri in Torino-Fiorentina a Orsato in Milan-Torino, hanno allontanato il tecnico dalla panchina dopo le proteste per episodi che non fanno parte di quelli elencati in precedenza. In alcuni casi Mazzarri è stato sostenuto nelle sue sfuriate pubbliche anche dal presidente Urbano Cairo e dal direttore sportivo Gianluca Petrachi, altre volte ha invece portato avanti da solo le proprie battaglie, ma gli errori (o presunti tali) nei confronti del Torino non sono diminuiti.