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    Mazzarri: 'Cagliari ti mette l'adrenalina addosso, sono motivato come se fosse il primo anno. Il ruolo di Nandez...'

    Mazzarri: 'Cagliari ti mette l'adrenalina addosso, sono motivato come se fosse il primo anno. Il ruolo di Nandez...'

    Walter Mazzarri, nuovo tecnico del Cagliari, presenta in conferenza stampa la sfida con la Lazio: "Ho trovato un ambiente eccezionale, mi hanno accolto tutti bene e la struttura è davvero all'avanguardia. Le sensazioni sono buone, il gruppo ha voglia di reagire dopo l'ultima sconfitta, mi sono sembrati tutti motivati ma in tre giorni non si può dire tanto. Il primo dato per capire questo sarà una partita importante come quella di domani. Dobbiamo creare un'anima in questo gruppo, anche un giocatore importante come Pavoletti verrà con noi pure se non so ancora quanto possa impiegarlo: ci tengo che lui venga, più dal punto di vista della tattica. Il minutaggio, essendo arrivato ora, non sono ancora riuscito a palparlo per bene, ma per fortuna ci sono i cinque cambi".

    OBIETTIVI PERSONALI - "In generale non amo i subentri, amo dare un'impronta dall'inizio: crederci sempre, non mollare mai, questo voglio che incarni il Cagliari il prima possibile. Domani ci sarà la mia prima verifica di questo. Non voglio pormi limiti, vediamo partita dopo partita: c'è prima la Lazio, poi l'Empoli, dopo la sosta penso di riuscire a capire le reali potenzialità di questa squadra. In tv si vede una cosa, dal vivo un'altra, ma lo dirò subito alla società".

    IN PASSATO ERRORI INDIVIDUALI O DI SQUADRA? - "Ho un rispetto talmente grande dei miei colleghi che preferirei parlare da oggi in poi. Mi sono fatto le mie idee, ogni allenatore ha i suoi principi di gioco: ho provato a portare subito due o tre variabili del mio credo calcistico, vedremo".

    PACCHETTO QUINTI - "Credo di aver saputo allenare in diversi moduli, che ho adattato alle caratteristiche della rosa. È vero che ho usato più spesso il 3-4-3 o 3-5-2, ma ho usato anche altro: dobbiamo essere camaleontici, se cambiamo schema dobbiamo avere i codici. È facile che se impariamo i principi, siamo in grado di cambiare pelle anche a partita in corso, o di partita in partita. L'importante è conoscere bene i meccanismi specifici, per questo preferisco partire dall'estate per lavorare meglio".

    LAZIO - "E' una squadra così forte e abituata a stare ai vertici, dopo due sconfitte credo sarà arrabbiata. Troveremo la miglior Lazio, poi a livello di condizione la sa il suo allenatore. Dobbiamo rispettare questo avversario, ho parlato ai ragazzi e detto loro di fare al meglio quello che abbiamo fatto in questi giorni. Il calcio regala belle sorprese se si fanno le cose bene, potremmo mettere in discussione anche il risultato di domani".

    SPUNTI OFFENSIVI - "Una squadra evoluta deve sapere quando fare una cosa o un'altra: se c'è da soffrire dobbiamo farlo tutti, se siamo in possesso dobbiamo far vedere tutto il nostro valore".

    PERCHE' IL PROGETTO CAGLIARI - "Da tempo ho un rapporto di stima reciproca con il presidente Giulini, ma questa piazza mi ha stimolato. Specie dove c'è risonanza di pubblico, di pathos, di responsabilità. Una squadra come il Cagliari ti mette l'adrenalina addosso, è uno stimolo importante. Il mio sogno è, con un po' di tempo e con un progetto intelligente, magari il prossimo anno cercare di crescere perché una piazza importante come questa si merita altro, più soddisfazioni che sofferenze".

    NANDEZ - "Il calcio moderno ha bisogno di giocatori moderni. Ora come ora, il suo ruolo migliore è stare sull'esterno il più possibile, ma per me è bravo in tutti i ruoli: anche trequartista di qualità se riesco a convincerlo. Se l'allenatore ha delle idee ma il giocatore le ha diverse, non si va lontano. Altre volte in passato sono riuscito a far esplodere altri giocatori. Ora vuol giocare in fascia perché penso che possa rendere al massimo".

    MAZZARRI IL VERO COLPO DI MERCATO DEL CAGLIARI? - "Mi sento come al primo anno di Serie A. Un po' di carriera alle spalle la ho, non la nego, ma questo lo vedete voi, io penso a lavorare. Qui è arrivato un Mazzarri umile e pronto a lavorare con la squadra, come l'anno della promozione a Livorno: sono umile e motivato, voglio solo vincere come se fosse il primo giorno di carriera. Sono un allenatore che guarda tutto, far rendere un giocatore poi fa rendere tutta la squadra. Un allenatore non può sottovalutare niente, ora c'è l'imbarazzo della scelta: la testa è importante, ho provato a dire le parole che pensavo potessero servire. In questi tre giorni ho fatto un accenno a tutto, domani vedremo le risposte. Qualcosina già me l'aspetto da subito, perché sono impattante fin da subito".

    GESTIONE MENTALE - "Se pensiamo al Torino dei 63 punti, quella era una squadra che non mollava mai: quello può essere un esempio, specie per spirito di sacrificio. Ma anche la mia Sampdoria, capace di andare in Europa. Aggressività e tenacia: queste sono le cose che voglio io al di là dei risultati. E per ottenerlo dobbiamo essere uniti".

    SCELTE CONTATE IN DIFESA - "Non voglio creare alibi a nessuno, chi va in campo deve dare risposte. Se giochi nel Cagliari devi dare delle risposte: nella mia testa non mi metto limiti, ma le scelte tattiche le vedrete domani, specie per non dare vantaggi a Sarri che è un grande allenatore".

    CALCIO POST-COVID VISTO DA FUORI - "Non ho voluto allenare senza tifosi. Ho avuto offerte in quel periodo, ma quello non è calcio, sono allenamenti. Senza il calore dello stadio non avrei sentito stimoli. Ho sentito alcuni miei ex giocatori e anche loro mi hanno detto che quello senza pubblico non è stato calcio. Ho avuto la fortuna di potermi permettere di rimanere fermo, ho usato questo periodo per studiare e aggiornarmi con lucidità, credo mi abbia fatto bene. Ho studiato qualcosa di nuovo, perché sono uno che prova sempre a migliorarsi e non mi fermo mai".

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