Mazzarri accusa Hamsik e Campagnaro, ma...
Il pari col Bologna inchioda Mazzarri alle proprie responsabilità. Ma il tecnico accusa la squadra. Prima accusa. “Siamo stati poco lucidi. Le altre squadre vengono a fare le barricate e se non sblocchi subito il risultato la partita si fa in salita”. Per il tecnico Hamisk è il primo imputato avendo sbagliato malamente solo davanti a Gillet sullo 0-0.
Seconda accusa: “Non è da noi fare arrivare uno davanti al portiere: Campagnaro ha lisciato la palla e se con due giocatori contro tre dei nostri, la difesa fa questi errori, siamo messi male. La partita così si mette in salita”, qui non c’è bisogno neanche di fare nomi, Campagnaro non ha scuse.
Ovviamente Mazzarri poi se la prende perfino con le condizioni del terreno di gioco: “Noi giochiamo sui tempi – spiega – e il terreno di questa sera non ci ha agevolato”. Ma perchè il Bologna giocava sui ritardi? Mazzarri fa ridere!
Infine s’arrende alla banalità dei ‘miracoli’: “non è possibile giocare sei partite di Champions e quelle di campionato e fare sempre miracoli. Questa squadra deve crescere, migliorare per pensare da grandissima come le grandi sono abituate a fare”.
Ma chi deve realizzare questo miglioramento se non la guida tecnica?
Appena qualche giorno fa Mazzarri ha detto che restava a Napoli per vincere lo scudetto. Forse Mazzarri pensa che il Napoli possa vincere con l’allenatore automatico. Ma se cosi potesse essere come mai s’è appena detto disponibile ad un nuovo rinnovo?
Ecco spiegato anche il perchè del procuratore-avvocato: Mazzarri è già pagato come nessun altro allenatore italiano e senza un vero perchè: per continuare questa ‘truffa’ adesso gli serve un manager.
Perchè è una truffa? Perchè intellettualmente Mazzarri predica bene e razzola male. Dice che non sopporta chi vuole imbrogliarlo, perchè gli altri dovrebbero consentirglielo?
Mazzarri imbroglia perchè non si assume le sue colpe. Non dice che basta un bravo Pioli per scoprire tutte le magagne del suo non gioco. Anche col Bologna il Napoli s’è salvato solo per un regalo del’arbitro. Tatticamente ha perso con la solita inferiorità numerica di centrocampo: Mudyngay, Tider e Perez hanno mortificato Inler e Gargano da tutti i punti di vista ma sopratutto perchè con un uomo in più. Che diventa devastante quando le fasce non funzionana. Maggio da un po’ è in preoccupante calo, Dossena è questo, niente di più: molto fumo poco arrosto.
Quando poi la difesa non tiene, Mazzarri non ha alternative di gioco e non sa che pesci prendere. Campagnaro con Aronica è stato il baluardo che ha tenuto a galla gli azzurri. Fino alla convocazione in nazionale argentina. Il calo dei singoli, diventa devastante perchè la squadra non sa attutirli con la forza dell’insieme.
Recentemente ci ha messo una pezza Pandev, ma se fosse un fuoriclasse sarebbe rimasto all’Inter. Cosi come bisogna dire una volta e per tutte che Hamsik non può restare un giocatore di prospettiva a vita. E Cavani deve essere servito per offendere non retrocedere per difendere.
Di tutto questo deve dare conto Mazzarri, che tutto sa del calcio. Autoreferenza cui si lascia andare solo un mediocre. Le accuse che da un po’ l’allenatore gira alla squadra, conferma un rapporto finito, una relazione in cui il tecnico non riesce più ad incidere. Troppo facile prendersi i meriti quando tutto va bene, il bicchiere invece è sempre mezzo vuoto – caro Mazzarri – quando non si riesce ad invertire la tendenza nel bisogno e la difficoltà. Durante partite che fanno una stagione.
Il Napoli col Bologna ha avuto l’occasione di farlo: lo stop dell’Udinese e la sospensione di Catania-Roma dava la possibilità di scalare la classifica. il Napoli ha perso la grande occasione e non è la prima volta. E’ vero come dice il tecnico, che questo Napoli è lontano dalla consapevolezza di una grande, quindi il terzo posto dell’anno scorso deve essere valutato come estemporaneo.
Se l’ambiente non riuscirà a imporre i termini della crescita (acquisti di campioni già pronti, manager di livello che non brucino più milioni con acquisti da ridere, tecnico di esperienza internazionale), questa crescita resterà una presa in giro.
Una sola nota sull’arbitraggio che Mazzarri cita solo quando gli va male.
Come si fa a dare un rigore così? Il caposaldo è nella volontarietà del fallo in questo caso di mano. Perchè Perez avrebbe dovuto volontariamente toccare un pallone che rimpalla su di lui, che non va verso la porta ma verso la bandierina, che non è alla portata di un giocatore del Napoli bensì nel raggio di azione di 3 bolognesi?
E’ stato un regalo di cui il Napoli non potrà dolersi quando capita ad altri.
Cosi è anche se non vi pare!