Maxi Lopez alla Lazio:| 'Con Tassotti in panchina'
Non è ancora cominciata l’estate ma il calciomercato è già entrato nel vivo con le sue indiscrezioni, le voci, le smentite. In tutto questo marasma di informazioni la Lazio sta vivendo un momento molto particolare con la ricerca del nuovo allenatore da una parte, e quella di giocatori che possano accrescere il valore della propria rosa dall’altra. Ogni giorno su quotidiani e siti internet escono nuovi nomi legati alla squadra biancoceleste e tra questi ce ne sono alcuni che provengono dalla scuderia del procuratore Andrea D’Amico.
LA SCELTA DI VITA DI GATTUSO – Nel suo “pacchetto” di giocatori c'è Gennaro Gattuso, un calciatore che è stato accostato più degli altri alla Lazio negli ultimi giorni e proprio da lui è partito, intervenendo in Esclusiva ai microfoni di Radiosei durante la trasmissione “9 gennaio 1900”: «Gennaro sta molto bene, ha voglia di fare una nuova esperienza. Si sente un campione ancora abilissimo, nel senso che ha superato i problemi che lo hanno tenuto fermo quest’anno. Ha voglia di partire carico a mille. Ho appreso dai media, non ho mai avuto nessun contatto con la dirigenza laziale, quindi quando un giocatore del suo calibro si libera è normale che l’interesse delle società sia ai massimi livelli. È il giocatore più “mentale” che abbia mai conosciuto, mentalità vincente che a mio giudizio è migliore delle prestazioni personali. Lui aveva bisogno di nuovi stimoli, di provare una nuova esperienza. La Lazio? Non mi sembra corretto rispondere perché di fronte al niente, non si può neppure esprimere un’opinione a livello generale. Altrimenti ogni giorno dovrei fare dichiarazioni di intenti che però non hanno un senso pratico. Il nostro obiettivo non è rincorrere indiscrezioni, ma di verificare i progetti concreti».
ANCORA NESSUN CONTATTO PER MAXI LOPEZ – Dopo il centrocampista, l’agente ha parlato dell’attaccante argentino: «La situazione è che il Milan ha un diritto di riscatto entro il 21 giugno. Nell’ipotesi che eserciti questa opzione o che comunque si metta d’accordo con il Catania lui potrebbe rimanere. Nell’eventualità invece che non rimanesse è chiaro che lavoriamo per trovare delle alternative di livello. Lui è un giocatore fortissimo e lo ha dimostrato anche quando è stato impiegato nel Milan. È un ragazzo che sa abbinare qualità fisiche importanti a tecnica, velocità e capacità fuori dal normale. In più ha un comportamento splendido, un valore importante quando si fa il calciatore ad alti livelli. Normale che ci siano interessamenti dopo una stagione come la sua. È un peccato che non sia stato utilizzato molto, ma so che Galliani è molto contento di lui come giocatore. Sono valutazioni che probabilmente concernono l’onerosità del riscatto. Tare è un po’ che non lo sento, lui ha il mio numero e se vuole mi farà piacere ricevere una sua chiamata. Ad ogni modo non credo in un ritorno al Catania». È sarebbe bello vederlo in tandem con Miro Klose, un altro che quest’anno è andato decisamente bene: «Penso che tutto dipende anche dall’allenatore e da come vuole utilizzare i giocatori a sua disposizione. Credo però che nel calcio moderno avere due punte forti e mobili sia molto importante. Sopratutto perché molto spesso affidarsi sulla capacità realizzativa di un singolo bomber non ti porta a un risultato finale. Nell’arco del campionato ci possono essere tante situazioni, defezioni. Abbiamo visto il Milan con Ibrahimovic che ha segnato tantissimi gol senza poi vincere niente, mentre la Juve ad esempio ha avuto Matri come cannoniere con dieci gol e ha vinto lo scudetto. Alla fine c’è stato tanto equilibrio con gli altri reparti a segnare ci hanno pensato gli altri. Non penso che la coesistenza non sia negativa, ma anzi fattibile».
IAQUINTA E IL SUGGERIMENTO PER LA PANCHINA - Andrea D’Amico tratta anche Vincenzo Iaquinta che, dopo la parentesi con il Cesena, è adesso alla ricerca di un’altra squadra e chissà che la Lazio non possa farci un pensierino: «A gennaio ne ho parlato sia con Lotito che con Tare ma evidentemente avevano altri obiettivi. Sapevo che Vincenzo aveva voglia di dare molto. Lui è un giocatore molto importante ma è stato condizionato da microinfortuni, un giocatore incredibile che sa far bene per se stesso e per la squadra. Ha un anno di contratto con la Juve, non abbiamo fretta di scegliere. È andato a Cesena perché aveva bisogno di tornare a giocare, purtroppo il progetto Cesena non ha dato i frutti sperati ma la cosa importante è che abbiamo ritrovato un giocatore importante. Un altro giocatore da non sottovalutare è Rigoni, il centrocampista più prolifico della Serie A, che nonostante sia arrivato tardi nella massima serie ha dimostrato di poterci stare alla grande». Prima di parlare di giocatori tuttavia, la Lazio dovrà cercare di sistemare la questione allenatore che dopo l’addio di Reja è rimasta ancora un punto interrogativo: «Ci sono tanti nomi di bravi allenatori. Io vorrei riscoprire il prodotto interno sportivo perché ci sono tanti bravi allenatori che non hanno nulla da invidiare a quelli che vengono da fuori. Il Milan può permettersi il lusso di tenersi come secondo un super allenatore come Tassotti, quindi a buon intenditor poche parole…»