Maxi Lopez a CM: 'Milan, non doveva andare così. Ora porto il Crotone in A'
La luce in fondo al tunnel. Eccola, sempre più vicina a illuminare la sua chioma bionda. Maxi Lopez torna a sorridere e dopo due mesi e mezzo circa rivede il campo. Italia-Brasile andata e ritorno: 11 gol in quasi 40 partite col Vasco Da Gama prima di ripartire dal Crotone. Un acquisto da novanta per il ds Beppe Ursino che punta forte e chiaro alla promozione. Cinque presenze prima di un infortunio - con ricaduta - al polpaccio. Storia passata, ormai. Maxi è pronto a rimettere il turbo per trascinare il Crotone in Serie A: "Mi sento bene - racconta in esclusiva per Calciomercato.com - questi giorni di preparazione mi serviranno per tornare al massimo alla prima partita dopo l'infortunio".
A quante reti punti per portare la squadra in Serie A?
"Ovviamente punterò al massimo possibile. Voglio fare tutti i gol che servono per portare il Crotone in Serie A".
Qual è il segreto di questa squadra?
"Non ci sono segreti particolari. La sua forza sono il gruppo, il gioco, il possesso palla e la capacità di dominare sugli avversari".
Com'è nata l'idea di tornare in Italia?
"Dopo tante esperienze e tanti anni in Italia avevo deciso di fare un'esperienza diversa, ma dopo un solo anno mi è mancato subito il vostro Paese, mi mancavano i miei figli che vivono qui in Italia. La scelta di tornare è stata dettata da questo fattore".
A 20 anni eri al Barcellona. Com'è stato allenarsi con Messi, Ronaldinho, Eto’o e gli altri?
"E' stata la mia prima esperienza europea, indimenticabile. Allenarmi con tutti quei campioni ha avuto un impatto importante nonostante arrivassi da una big argentina (River Plate, ndr). E' stato bellissimo raggiungere subito alti livelli e vincere trofei importanti, mi ha permesso di continuare a coltivare il rapporto con tutti e tre anche dopo tanti anni".
Sei mesi al Milan, da gennaio a giugno 2012.
"Un'esperienza che ricordo con piacere, anche in quell'occasione ho conosciuto grandi campioni e ho giocato con calciatori importanti. E' durata poco perché non si sono messi d'accordo col Catania, ma io ho sempre dato il massimo e non ho nessun rimpianto".
Ci racconti quella settimana chiuso in albergo durante la trattativa?
"Quando mi hanno detto mi voleva il Milan, stavo per andare in Inghilterra. Ma il club rossonero è sempre stato un mio pallino e così ho deciso di rimanere in Italia. Ho firmato il contratto, poi però la società mi ha chiesto di aspettare qualche giorno perché oltre a me volevano prendere anche un altro giocatore (Tevez, ndr). Per il quale alla fine non sono riusciti a chiudere. Ma io avevo già firmato, quindi in quei giorni non potevo né andare in Inghilterra e né tornare al Catania. Ho dovuto aspettare qualche giorno, poi depositarono il mio contratto in Lega".
Scadenza a giugno con il Crotone, se salite in A rinnovi?
"Ora non ci penso, sono concentrato sulla promozione. Se riusciremo a salire parlerò con la società. La Serie A è un obiettivo personale e di squadra, neanche voglio pensarci che non possa arrivare. Dobbiamo dimostrare che possiamo ambire a salire subito".
Hai già pensato a cosa fare quando deciderai di smettere con il calcio giocato?
"Ho già due o tre idee che sto sviluppando e che svelerò più avanti. Quando si ha una certa età si inizia a pensare al futuro, ma il mio penso che in qualche modo sarà sempre legato al mondo del calcio".