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    Max Pezzali a San Siro con Repetto 32 anni dopo Italia '90: 'Maradona perse col Camerun, il calciomercato…'

    Max Pezzali a San Siro con Repetto 32 anni dopo Italia '90: 'Maradona perse col Camerun, il calciomercato…'

    • Vanni Paleari
    Da Italia '90 a San Siro canta Max. Il doppio concerto di ieri e stasera allo stadio Meazza di Milano è il teatro della reunion (soltanto per due notti?) degli 883. Sulle note di "Hanno ucciso l'Uomo Ragno" Max Pezzali ha accolto Mauro Repetto sul palco raccontando un retroscena: "Era l'estate delle Notti Magiche. L'8 giugno del 1990 ero al terzo anello verde insieme a lui, il mio miglior amico. Nella partita inaugurale del Mondiale l'Argentina campione in carica del grande Maradona perse a sorpresa contro il Camerun. Il gol di Omam-Biyik portò in vantaggio i Leoni Indomabili, che riuscirono a fare l'impresa nonostante due espulsioni". In 2 ore di musica davanti a 60mila spettatori, tra gli ospiti anche J-Ax, Paola e Chiara. 

    Non è la prima volta che il cantante pavese, 54 anni, si esibisce a San Siro. Infatti nel maggio del 2007 era stato tra i protagonisti della festa scudetto dell'Inter, la squadra del suo cuore. 
    Il calcio è un tema presente in diverse sue canzoni, come "La dura legge del gol" e Gli anni" (d'oro del grande Real), con cui ha chiuso il concerto. Ma anche Weekend: "Le partite sempre in onde medie. San Siro, Olimpico, Delle Alpi. Andiamo in centro a fare un giro a piedi, a guardare le ragazze degli altri. Tanti uomini con le radioline, mogli incazzate di fianco". 

    Nei ringraziamenti finali alla sua band, Max Pezzali ha presentato così il nuovo bassista Lorenzo Poli: "Questo è periodo di calciomercato, le squadre cercano di assicurarsi i migliori calciatori. Finalmente, dopo un lungo corteggiamento, sono riuscito a convincerlo a suonare con noi". 
    Infine c'è la rescissione (non consensuale) del rapporto con il suo storico manager Claudio Cecchetto: "Grazie Max per come siamo riusciti ad essere, l'uno per l'altro il motore del viaggio che ci ha portati fino a qua". Nessun rimpianto. 
     

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