'Maturità, basta prove scritte': richiesta degli studenti, perfetti per una società piccola! Non c'è mai limite al peggio
Quando si dice cogliere l'attimo, prendere al volo l'occasione...Lo scorso anno per la seconda volta di fila l'esame di Maturità ha visto le prove scritte sospese. Ovviamente perché non era il caso di stare tutti insieme per ore nello stesso ambiente. Quindi scritti alla Maturità sospesi per ovvie ragioni sanitarie. Sospesi per due anni? Facciamo tre, anzi facciamo scritti annullati per sempre. Gira una petizione (già 40 mila firme) firmata da studenti che dovranno sostenere il prossimo esame di Maturità. Chiedono al Ministero dell'Istruzione di non reintrodurre le prove scritte. Perché? Perché "lo stress dello scritto remerebbe contro un fruttuoso orale". Forse ai "maturandi" che firmano la petizione si può risparmiare anche la prova orale. Firmando la richiesta di abolizione delle prove scritte, cogliendo l'occasione degli scritti sospesi per Covid, usando il Covid come scusa per scansare una prova d' esame, hanno già dato prova di essere ben maturi. Maturi per inserirsi appieno in una società di piccoli, miserevoli eppur contundenti corporativismi travestiti senza pudore e sguaiatamente da diritti e bisogni.
Ministro Bianchi promette niente scritti per la terza volta.
Poiché al peggio non c'è mai fine (a meno che La Repubblica non esageri nel trasporre i suoi auspici a intenzioni ministeriali) arriva a peggiorare la notizia della petizione quella della disponibilità del ministro a tenere i maturandi al riparo da esami scritti anche quest'anno. Peggio del peggio del peggio il perché: in questi due anni hanno potuto studiare poco e male, quindi vanno esaminati il meno possibile.
Abolire la parola scritta.
Massimo Gramellini sul Corriere della Sera sviluppa con rigorosa e disperata efficacia il paradosso dell'abolizione dunque non solo delle prove scritte alla Maturità, ma della stessa parola scritta nelle scuole. "Nessuna persona sana di mente riesce a leggere più di mezza riga di uno scritto qualsiasi senza venir colta da mal di testa e soprattutto dall'insopprimibile bisogno di dire la propria sull'argomento...lo scrivere presenta altri antipatici effetti collaterali: organizza il pensiero, arricchisce il vocabolario, aiuta a comprendere il significato di ciò che si legge, creando circolo vizioso di indubbia pericolosità...". I quarantamila (cresceranno sicuramente di numero) maturandi che pietiscono e insieme pretendono il mai più tema in classe e mai più prove scritte sono l'avanguardia e insieme il termine medio del comportamento sempre più di massa, appunto quel non leggere più di mezza riga e insieme correre a dire la propria su ciò di cui non si sa e non si vuol sapere nulla. Il comico della situazione sta nell'esistere e nel manifestarsi di palesemente e orgogliosamente non dediti alla lettura e alla scrittura che si impancano a detentori della grammatica, sintassi, analisi logica. Il tragico sta nel riflesso immediato e quasi naturale da cui è nata la petizione: il Covid? Mi ci ficco e scanso un esame.