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Matuidi: 'Futuro? Sto bene alla Juve. Razzismo piaga, Bonucci si è scusato per le sue parole. E su Ronaldo...'
ELIMINAZIONE IN CHAMPIONS - "L'eliminazione ai quarti di Champions contro l'Ajax il punto nero dell'anno? Sì. Vediamo oggi che ne paghiamo le conseguenze, dal momento che il nostro allenatore (Massimiliano Allegri) lascia il club. Avevamo i mezzi per fare meglio, ma non siamo riusciti ad essere lì al momento giusto. Tuttavia, abbiamo avuto colpi di reazione, come nell'ottavo di finale con l'Atletico. Abbiamo fatto la gara perfetta al ritorno e, in quel momento, pensavo veramente che saremmo andati in fondo. Poi, ci sono anche mancati giocatori importanti, come il nostro capitano Giorgio Chiellini che era infortunato".
DOPO-MONDIALE - "Duro da digerire? No, perché la Juve mi ha aiutato molto. Avere obiettivi collettivi elevati che ci attendevano, che ci sono stati subito ricordati, con una concorrenza molto dura. Non avevo tempo per rilassarmi perché se lo avessi fatto, un altro avrebbe preso il mio posto. L'arrivo di Cristiano Ronaldo, il fatto di vederlo lavorare tutti i giorni, non ti lascia scelta. E' impressionante? Sì. Ha vinto tutto. Tu dici che quando vinci tutto il contraccolpo può arrivare e ti chiedi: "Cosa posso vincere di più?". Non lui! Lui ha sempre voglia di arrivare più in alto. In allenamento, vuole sempre vincere, non è contento quando perde e vi assicuro che non scherzo. Come Zlatan Ibrahimovic? E' diverso. I tratti della vittoria sono simili, ma Cristiano è più lavoratore, anche se Ibra da questo punto di vista, aveva alzato in alto il livello. Ma Cristiano, ti pomperà anche dopo le partite. Questo è quello che mi ha sconvolto di più (ride, ndr). Il giorno dopo, quando tutti cercano di riprendersi, è già al centro di allenamento e lo vedi mentre fa gli addominali e si pompa. Dici a te stesso: 'Wow!'".
FUTURO - "Ho ancora un anno di contratto e opzione per un altro. Sto bene alla Juventus".
RINGIOVANITO - "Sì, è vero. E' una buona cosa. non sono più giovane. E' vero che ha Torino ho meno sollecitazioni che a Parigi. E' una città molto familiare. Poi, c'è il fatto di essere in un club in cui l'esigenza del più alto livello è elevata. Anche il carico di lavoro lo è. Ho dovuto andare ad allenarmi alle 9 del mattino e andare a casa dopo che le mie figlie sono tornate da scuola intorno alle 16.30. Per un calciatore, non è comune".
CORI RAZZISTI A CAGLIARI - "Uno dei momenti peggiori della mia carriera? Sì, se non il peggiore non è neanche gradevole. Mi era successo direttamente la stagione precedente, nello stesso stadio. Quest'anno la prima reazione è stata di fermare la partita. Perché non l'ho? Perché... c'è una partita, ci sono anche i miei compagni e non devo pensare a me stesso. In seguito, mi dico che se esco dal campo do ragione a queste persone. E io non voglio. Devi indicarli. Poi, devono essere puniti. Cosa c'erano lì? 15-20mila spettatori? Non sono in 20mila così. Perché la maggioranza dovrebbe essere punita per pochi stupidi?".
COSA FARE PER FERMARE IL RAZZISMO - "E' oltre lo sport, già. Poi dirò il fondo del mio pensiero: penso che sarebbe bello se una grande testimonianza arrivasse da una persona che non è di colore. Sarebbe fantastico. Dobbiamo essere tutti consapevoli di questo flagello".
LE PAROLE DI BONUCCI - "(Aveva criticato Kean per l'esultanza, alla quale erano seguiti cori e ululati razzisti, ndr). Sono rimasto un po' sorpreso. Metto la sua reazione sulla mancanza di prospettiva. Ne abbiamo parlato insieme. Conoscendo l'uomo, so che non aveva la prospettiva necessaria. Si è scusato? Sì".
PENTITO DI AVER LASCIATO PARIGI? - "No, non bisogna vivere di rimpianti. La vita è fatta di lotte. E io adoro combattere, le sfide. Oggi sono il più felice del mondo. Ricordo che avrei potuto restare a Parigi se avessi voluto. Nessuno mi ha puntato una pistola alla testa. Ma dal momento in cui senti che non c'è più necessariamente fiducia...".