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Matthew McConaughey sfida Will Ferrell: è la MLS, sembra Hollywood
Mai insieme sullo schermo, ora avversari sul campo: Will Ferrell come socio di minoranza di Los Angeles Fc, Matthew McConaughey come socio di minoranza di Austin. Entrambi con una passione sfrenata per il calcio. Se il primo ce l'ha fatta vedere anche al cinema, in Kicking streaming, tradotto in italiano come Derby in famiglia, dove interpreta l'allenatore negato negli sport Phil Weston (parte che gli è valsa la candidatura ai Razzie Awards del 2005), il secondo l'ha coltivata in segreto, nell'intimità della sua famiglia (la moglie è brasiliana e grande tifosa): "Il calcio fa parte della mia famiglia, ancora di più dopo che mi sono sposato. E se sono in giro per il mondo, a Reykjavik, Cleveland, New York, Cape Town, sapete cosa vado a vedere? Una partita di calcio".
Non vuole essere una semplice mascotte, McConaughey, per la squadra della sua città. Vuole essere operativo, vuole dire la sua, vuole lasciare un segno. E, oltre a far parte del board della franchigia, è anche ministro della cultura del club, figura formativa per creare, appunto, una cultura nella tifoseria di una città che una squadra pro non l'hai mai avuta a questo livello. Non vuole che Austin Fc sia, citando Mark Hanna in The Wolf of Wall Street, "un fughezi. Polvere di stelle. Non esiste, non tocca terra, non ha importanza, non è sulla tavola degli elementi, non... non è reale, capito?". Vuole che Austin sia qualcosa di reale, concreto, forte. Qualcosa che duri nel tempo, come la quercia della città che è lo stemma della franchigia. Come LAFC, l'avversaria alla prima, che McConuaghey ha studiato da vicino, per capire, studiare, approfondire. Insieme all'amico Will Ferrel. Che domani notte sarà il suo primo rivale. In una MLS che sembra Hollywood.