Matthaus boccia Kim: 'Sta dando insicurezza'. E il Bayern pensa allo svincolato Boateng
Il percorso per arrivare a Sabener Strasse lo conosce benissimo, le chiavi dello spogliatoio pure. Ma in pochi avrebbero potuto immaginare fino a qualche settimana fa che il Bayern Monaco, che nelle ultime stagioni non ha certo lesinato spese per rinforzare il proprio reparto difensivo - 80 milioni di euro per Lucas Hernandez nel 2019, 42,5 per Upamecano nel 2021, poco meno di 70 per de Ligt nel 2022 e 50 per Kim in questa estate - potesse soltanto pensare di richiamare una vecchia conoscenza come Jerome Boateng per venire in soccorso di Thomas Tuchel. Che, tra le tante difficoltà affrontate in un inizio di stagione pieno di alti e bassi, ha dovuto prendere coscienza di un numero di reti incassate dai suoi calciatori decisamente preoccupante (12 in 9 partite ufficiali): allarmano in particolare quelli concessi nelle sfide contro avversari di caratura superiore, come Manchester United e Lipsia. Tre nell’esordio vincente in Champions League contro Casemiro e compagni, addirittura 5 nel doppio confronto con la formazione targata Red Bull tra Supercoppa e il confronto diretto in campionato dello scorso week-end.
MATTHAUS CONTRO KIM - L’ennesima conferma che qualcosa là dietro non funzioni, indipendentemente dalla mancanza di un portiere e di un leader nato come Manuel Neuer. Il caso De Ligt, assente in questo caso per infortunio ma impiegato pochissimo dall’inizio della stagione, è ormai un fatto conclamato e fa riferimento alle caratteristiche del centrale olandese in fase di impostazione, poco apprezzate da Tuchel, che gli preferisce Upamecano. Contro il Lipsia non ha brillato nemmeno Kim, in difficoltà al cospetto di Openda e Xavi Simons e finito nel mirino dell’ex leggenda del Bayern Lothar Matthaus, che non ha utilizzato giri di parole per commentare il momento del sudcoreano: "Non è ancora così avanti come speravamo, è un fattore di incertezza per il Bayern. Non ho nulla contro il giocatore, ma non è ancora stato all'altezza delle aspettative, visto quello ha portato con sé dall'Italia”, ha dichiarato a Sky DE. Un giudizio impietoso per quello che a livello unanime è stato valutato come uno dei centrali di maggior impatto nel corso dell’ultima stagione, nella quale si è laureato campione d’Italia col Napoli e ha conquistato l’accesso ai primi storici quarti di finale di Champions League.
PERCHE' BOATENG - Vetrina che tornerà a vederlo protagonista da stasera sul campo del Copenaghen, per provare ad ipotecare la qualificazione agli ottavi. Indipendemente dall’adattamento di Kim alle idee di Tuchel, non è un mistero che uno della richieste rimaste inevase sul mercato da parte dell’allenatore tedesco sia stata l’acquisto di un giocatore con caratteristiche diverse e più adatte al suo calcio, in considerazione anche della partenza di Lucas Hernandez. Allo stesso tempo, il mancato acquisto di un “6”, di un centrocampista in grado di offrire maggiore protezione alla difesa, è un’altra delle possibile ragioni per le quali il Bayern Monaco fatichi ad essere una squadra compatta nella fase di non possesso e così esposta alle ripartenze avversarie. Il mercato di gennaio è ancora lontano e raramente offre occasioni a prezzi convenienti, ragion per cui da qualche settimana ha iniziato ad allenarsi insieme ai suoi vecchi compagni proprio Jerome Boateng. 35 anni, svincolato dalla scorsa estate dopo l’esperienza biennale all’Olympique Lione, il centrale berlinese ha collezionato complessivamente 35 presenze nella sua ultima avventura (di cui 28 da titolare) ma, secondo quanto riferito da Tuchel, si trova in condizioni fisiche soddisfacenti. Nei prossimi giorni il Bayern prenderà una decisione definitiva in merito al suo tesseramento: 25 titoli e 363 partite dopo, la storia con Boateng potrebbe riservare un nuovo capitolo.
MATTHAUS CONTRO KIM - L’ennesima conferma che qualcosa là dietro non funzioni, indipendentemente dalla mancanza di un portiere e di un leader nato come Manuel Neuer. Il caso De Ligt, assente in questo caso per infortunio ma impiegato pochissimo dall’inizio della stagione, è ormai un fatto conclamato e fa riferimento alle caratteristiche del centrale olandese in fase di impostazione, poco apprezzate da Tuchel, che gli preferisce Upamecano. Contro il Lipsia non ha brillato nemmeno Kim, in difficoltà al cospetto di Openda e Xavi Simons e finito nel mirino dell’ex leggenda del Bayern Lothar Matthaus, che non ha utilizzato giri di parole per commentare il momento del sudcoreano: "Non è ancora così avanti come speravamo, è un fattore di incertezza per il Bayern. Non ho nulla contro il giocatore, ma non è ancora stato all'altezza delle aspettative, visto quello ha portato con sé dall'Italia”, ha dichiarato a Sky DE. Un giudizio impietoso per quello che a livello unanime è stato valutato come uno dei centrali di maggior impatto nel corso dell’ultima stagione, nella quale si è laureato campione d’Italia col Napoli e ha conquistato l’accesso ai primi storici quarti di finale di Champions League.
PERCHE' BOATENG - Vetrina che tornerà a vederlo protagonista da stasera sul campo del Copenaghen, per provare ad ipotecare la qualificazione agli ottavi. Indipendemente dall’adattamento di Kim alle idee di Tuchel, non è un mistero che uno della richieste rimaste inevase sul mercato da parte dell’allenatore tedesco sia stata l’acquisto di un giocatore con caratteristiche diverse e più adatte al suo calcio, in considerazione anche della partenza di Lucas Hernandez. Allo stesso tempo, il mancato acquisto di un “6”, di un centrocampista in grado di offrire maggiore protezione alla difesa, è un’altra delle possibile ragioni per le quali il Bayern Monaco fatichi ad essere una squadra compatta nella fase di non possesso e così esposta alle ripartenze avversarie. Il mercato di gennaio è ancora lontano e raramente offre occasioni a prezzi convenienti, ragion per cui da qualche settimana ha iniziato ad allenarsi insieme ai suoi vecchi compagni proprio Jerome Boateng. 35 anni, svincolato dalla scorsa estate dopo l’esperienza biennale all’Olympique Lione, il centrale berlinese ha collezionato complessivamente 35 presenze nella sua ultima avventura (di cui 28 da titolare) ma, secondo quanto riferito da Tuchel, si trova in condizioni fisiche soddisfacenti. Nei prossimi giorni il Bayern prenderà una decisione definitiva in merito al suo tesseramento: 25 titoli e 363 partite dopo, la storia con Boateng potrebbe riservare un nuovo capitolo.