Matri, Borriello, Pazzini: punte scaricate. Il made in Italy non convince più
C'era una volta il bomber made in Italy, garanzia di gol e di successo. C'erano una volta le big di serie A, che puntavano su centravanti azzurri per vincere in Italia e in Europa. I tempi sono cambiati, lo staniero affascina sempre di più i nostri club, e così molti degli attaccanti nel Belpaese sono disoccupati o passano i loro giorni a scaldare il posto in panchina. Nessuna squadra di prima fascia, infatti, nella prossima stagione punterà su una prima punta italiana. La Juve vuole Van Persie o Suarez, il Milan ha Ibrahimovic, l'Inter Palacio o Milito, la Roma Osvaldo, la Lazio Klose, il Napoli Cavani. A salvare l'onore azzurro c'è solo l'Udinese che si affiderà ancora una volta al sempreverde Di Natale.
Tra i tanti giocatori che potrebbero cambiare maglia in questo mercato ci sono anche Alessandro Matri, Marco Borriello e Giampaolo Pazzini. L'attaccante della Juventus, nonostante la doppia cifra raggiunta la scorsa stagione, non rientra nei piani di Conte ed è stato inserito nella lista dei partenti. Stesso discorso per il Pazzo, scaricato dall'Inter, come ammesso pubblicamente ieri sera davanti ai tifosi nerazzurri. Vive da separato in casa anche Borriello. Il mancato riscatto da parte della Juve e il conseguente ritorno a Roma è stato uno schiaffo violento per l'ex attaccante del Milan, beccato dai tifosi giallorossi in questi primi giorni di ritiro e ufficilamente messo sul mercato da Sabatini.
L'assenza di punte italiane nei grandi club si ripercuote sulle scelte di Prandelli in Nazionale. In Polonia e Ucraina Balotelli è stato costretto a giocare da attaccante centrale con il 34enne Di Natale unica alternativa. Non resta che attendere la consacrazione di Destro e Immobile. E chissà che i grandi club possano tornare a investire sulle punte italiane.