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    Maspero a CM: 'Lehkosuo ok, ma il Toro non può non vincere'

    Maspero a CM: 'Lehkosuo ok, ma il Toro non può non vincere'

    Gennaio 1999: a Perugia c'era un certo via vai di tesserati, come spesso capitava sotto le gestioni Gaucci, in un'annata positiva per la squadra allenata da Castagner; era il gruppo in cui brillava Hidetoshi Nakata, e che conquistò la permanenza in Serie A. In quel mercato di riparazione lasciò l'Umbria – dopo soli sei mesi – Riccardo Maspero (oggi allenatore del Pavia), mentre sbarcò un nazionale finlandese, Mika Lehkosuo; entrambi avrebbero accumulato 10 presenze con i Grifoni, si incrociarono per poco tempo ma il trequartista italiano si ricorda comunque di quel ragazzo biondo e “molto serio”, diventato oggi allenatore dell'Helsinki che staserà affronterà il Torino che all'epoca, pochi mesi dopo, avrebbe abbracciato proprio Maspero.

    Riccardo Maspero, alla fine ha detto “basta”: sembrava dovesse continuare a giocare a pallone per sempre...
    Eh sì, e l'avrei fatto anche volentieri! Ma a un certo punto, semplicemente, non ci si riesce più... Negli ultimi anni ovviamente lo facevo per puro divertimento, ma sono contento di essere arrivato fino a 42 anni correndo dietro a un pallone. Qualcuno fa notare che c'è riuscito anche Zanetti, e in Serie A...io mi accontento.

    E ora è un italiano che anticipa i tempi: lavora per i cinesi... Come si trova?
    Già, la proprietà del Pavia è legata alla Cina, ma la dirigenza che hanno scelto è tutta italiana, me compreso naturalmente. Mi trovo a meraviglia, mi hanno dato fiducia nonostante non avessi una grande esperienza in panchina, c'è grande sintonia fra tutte le parti e spero di ripagare quanto mi viene dato. Per ora direi che siamo sulla strada giusta. L'obiettivo però è solo quello di disputare un buon campionato, non creiamo troppe aspettative. La cosa davvero bella è avere riportato la gente allo stadio.

    Passando a uno dei suoi grandi amori passati, come vede il Torino?
    Lo seguo sempre e lo vedo bene, è una squadra dove la mano dell'allenatore si nota sempre, e questo vuol dire che il gruppo lo segue al meglio. Poi ogni tanto si può fare più fatica a trovare il gol, o il risultato, ma nel calcio ci sta; alla lunga chi lavora in un certo modo viene ripagato anche con i risultati.

    Stasera in coppa c'è l'Helsinki: risultato già scritto?
    Se non si sbaglierà l'approcio a livello mentale, sì. Gli avversari potranno essere temibili sotto il profilo atletico, metteranno in campo tutto l'agonismo di cui sono capaci, e bisogna stare attenti perchè la figuraccia è sempre in agguato; ma, per quanto il calcio italiano possa essere in calo o perfino in crisi come si dice, mi auguro che contro una squadra finlandese non ci siano troppi problemi per vincere, con il massimo rispetto dovuto.

    A proposito di finlandesi, gli avversari di stasera sono allenati da un suo ex compagno, anche se compagni siete stati solo per alcuni giorni...
    Sì, ovviamente il ricordo che ho di Mika Lehkosuo è tutto lì o quasi, ma il suo carattere era evidente: serio, riservato che non vuol dire timido, insomma difficilmente l'avrei visto a guidare un gruppo, e quindi a fare l'allenatore. Lieto per lui che invece lo stia facendo e pure al meglio.

    Sarà la serata buona perchè si sblocchi Amauri?
    Io spero di sì, non lo so, ma fatemi dire che non è necessariamente negativo il fatto che sia ancora a zero gol fatti: perchè Quagliarella si è già liberato e ha fatto vedere cosa può fare, invece i tifosi e i dirigenti del Toro possono pensare che hanno ancora tutta la riserva di gol e di talento che Amauri deve utilizzare. Quando lo farà, la squadra ne gioverà, deve stare tranquillo e pensare che domenica ha giocato bene.

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