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Martinez Quarta: 'Spero di restare a lungo nella Fiorentina, ma non sarà mai come il River'
"Per noi è una sfida molto importante e affrontare una grande come il Milan dà ancor più stimoli come, se dovessi giocare, sfidare un campione come Ibrahimovic. Rossoneri stanchi? Sono certo che verranno per prendersi i tre punti, ne hanno bisogno per avvicinarsi all’Inter. Ma anche noi abbiamo bisogno di punti. Lukaku mi ha anche lasciato un segno sul collo...Poi Dzeko, Lautaro Martinez e non solo. Sono molto felice di essere venuto in Italia, questa grande esperienza mi permette di misurarmi con i migliori".
"Gli infortuni fanno parte del calcio e vanno accettati. Sulla vicenda doping mi sono rimasti addosso molti dubbi, io non ho mai preso qualcosa per migliorare le mie prestazioni o il mio fisico. Quel brutto ricordo mi ha cambiato ma mi ha anche reso più forte. Devo ancora migliorare in tutto. Il segreto è non sentirsi mai arrivati".
"Ho sempre ammirato Sergio Ramos. Ma pure in Italia di difensori bravi ce ne sono molti: Chiellini, De Ligt, i centrali dell’Inter che si completano, Romero dell’Atalanta. E German (Pezzella) che mi ha aiutato tantissimo nel mio inserimento. Li studio e prendo a esempio. Giocare in Italia per un difensore è importante, ti misuri con alcuni dei più forti colleghi di reparto".
"C'è chi mi accosta a Cannavaro? Magari ci somigliassi (ride). Pure a Firenze ci sono stati tanti difensori forti, mi auguro di fare anch’io la mia parte nella storia della Fiorentina. So che molti argentini ci sono riusciti e sono entrati in sintonia con Firenze perché è bellissima e sa dimostrare amore. Capisco perché tanti connazionali ci hanno vissuto a lungo. Spero anch’io di fermarmi per tanto tempo".
"Non sarà mai come al River, lì sono cresciuto e ho passato tanti anni. La Fiorentina però può diventare un’altra seconda casa per me e ci spero, è un ottimo club, ho compagni unici e il presidente Commisso ha dimostrato in maniera concreta di voler fare le cose in grande, mi auguro per lui e il bene della Fiorentina che gliele lascino fare. Sarebbe importante per un ragazzino poter convivere e condividere spazi, strutture e momenti con i propri campioni".
"Sono arrivato a Firenze da pochissimo ma sarebbe motivo di grande orgoglio considerando i grandi calciatori che l'hanno avuta. Quella fascia ora ha poi un valore ancor più speciale perché ricorda Astori: non ho avuto il piacere di conoscerlo ma tutti quelli che lo hanno avuto come compagno me ne parlano come una persona stupenda. Vorrei vincere con la nazionale e diventare fra i migliori difensori al mondo anche se sarà dura vista la concorrenza, poi sogno di giocare e perché no vincere un giorno la Champions League".