Bongarts/Getty Images
Marsiglia piange Bernard Tapie: il 'Berlusconi di Francia' che mise ko il Milan di Sacchi e Capello
Il calcio francese perde uno dei suoi personaggi più importanti e caratteristici nell'epoca moderna. All'età di 78 anni, si è spento dopo una battaglia contro il cancro Bernard Tapie, istrionico presidente dell'Olympique Marsiglia tra il 1986 e il 1994. Imprenditore di successo esploso all'inizio degli Anni Ottanta dopo aver iniziato a lavorare come venditore di televisori, è priprio grazie al piccolo schermo che diventa un uomo di grandissima fama nel suo Paese, ripercorrendo in qualche i passi di Silvio Berlusconi, col quale si incrocerà più volte nel corso della sua vita, anche sui campi di calcio.
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CHE SFIDE COL MILAN - Tapie è infatti il presidente che è stato in grado di fare grande l'OM, portandolo a disputare due volte la finale di Coppa dei Campioni/Champions League e a vincere l'ambitissimo trofeo internazionale nel 1993, battendo il Milan di Fabio Capello, a Monaco di Baviera. Due anni prima, la squadra francese - che annoverava stelle del calibro di Chris Waddle, Abedi Pelé e Jean-Pierre Papin (futuro rossonero) - aveva eliminato gli uomini allenati da Arrigo Sacchi all'altezza dei quarti di finale, ponendo fine di fatto al ciclo del tecnico di Fusignano, grazie anche a ciò che avvenne nella ribattezzata "notte dei lampioni". Sotto di un gol dopo l'1-1 di San Siro, il Milan abbandonò il campo, su indicazione dell'ad Adriano Galliani, dopo un'improvviso calo della tensione elettrica dei riflettori, comportando la sconfitta a tavolino per 3-0 e l'estromissione del club italiano per l'anno successivo dalle competizioni europee.
IL DECLINO - Personaggio vincente e popolare, Bernard Tapie è stato però anche e soprattutto un uomo molto controverso in Francia e non solo. Grazie ai suoi successi nel mondo dello sport - fondò anche una squadra di ciclismo, la Vie Claire, con la quale Bernard Hinault vinse il suo ultimo Tour de France nel 1985 - intraprese pure una breve ma intesa carriera politica, diventando pure ministro sotto la presidenza Mitterand. Qui inizierà però il suo declino, causato dalla condanna per aver provato a combinare una partita di campionato tra il suo Marsiglia e il Valenciennes, conclusasi suo arresto nel 1996. Questo fatto, unito al caso della rivendita del gruppo Adidas - una vicenda giudiziaria terminata soltanto pochi mesi fa - mette fine all'avventura del Tapie politico e imprenditore di successo.
LA MALATTIA - Nel 2017, l'ex numero uno del Marsiglia rivela al mondo di essere in lotta contro un tumore allo stomaco, che lo costringerà alla resa quattro anni più tardi. Nella sua vita non si è fatto mancare nulla, anche un'esperienza da cantante col nome d'arte di Bernard Tapy, e il suo nome resta indissolubilmente legato all'OM e ai suoi tifosi, che anche negli ultimissimi tempi lo hanno visto e ricordato come un punto di riferimento nella storia del club nonostante le sue origini parigine e la triste conclusione della sua avventura da presidente.
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CHE SFIDE COL MILAN - Tapie è infatti il presidente che è stato in grado di fare grande l'OM, portandolo a disputare due volte la finale di Coppa dei Campioni/Champions League e a vincere l'ambitissimo trofeo internazionale nel 1993, battendo il Milan di Fabio Capello, a Monaco di Baviera. Due anni prima, la squadra francese - che annoverava stelle del calibro di Chris Waddle, Abedi Pelé e Jean-Pierre Papin (futuro rossonero) - aveva eliminato gli uomini allenati da Arrigo Sacchi all'altezza dei quarti di finale, ponendo fine di fatto al ciclo del tecnico di Fusignano, grazie anche a ciò che avvenne nella ribattezzata "notte dei lampioni". Sotto di un gol dopo l'1-1 di San Siro, il Milan abbandonò il campo, su indicazione dell'ad Adriano Galliani, dopo un'improvviso calo della tensione elettrica dei riflettori, comportando la sconfitta a tavolino per 3-0 e l'estromissione del club italiano per l'anno successivo dalle competizioni europee.
IL DECLINO - Personaggio vincente e popolare, Bernard Tapie è stato però anche e soprattutto un uomo molto controverso in Francia e non solo. Grazie ai suoi successi nel mondo dello sport - fondò anche una squadra di ciclismo, la Vie Claire, con la quale Bernard Hinault vinse il suo ultimo Tour de France nel 1985 - intraprese pure una breve ma intesa carriera politica, diventando pure ministro sotto la presidenza Mitterand. Qui inizierà però il suo declino, causato dalla condanna per aver provato a combinare una partita di campionato tra il suo Marsiglia e il Valenciennes, conclusasi suo arresto nel 1996. Questo fatto, unito al caso della rivendita del gruppo Adidas - una vicenda giudiziaria terminata soltanto pochi mesi fa - mette fine all'avventura del Tapie politico e imprenditore di successo.
LA MALATTIA - Nel 2017, l'ex numero uno del Marsiglia rivela al mondo di essere in lotta contro un tumore allo stomaco, che lo costringerà alla resa quattro anni più tardi. Nella sua vita non si è fatto mancare nulla, anche un'esperienza da cantante col nome d'arte di Bernard Tapy, e il suo nome resta indissolubilmente legato all'OM e ai suoi tifosi, che anche negli ultimissimi tempi lo hanno visto e ricordato come un punto di riferimento nella storia del club nonostante le sue origini parigine e la triste conclusione della sua avventura da presidente.