"Io ringrazio Calciopoli, perché se non ci fosse stata sarei arrivato molto dopo". Piccoli leader crescono, in bianconero e in azzurro. Claudio Marchisio, dal ritiro della Nazionale al Sestriere, benedice lo tsunami che nel 2006 ha travolto il calcio italiano: "Con Deschamps ho trovato spazio in prima squadra. Per tutti passa un treno, e io l'ho preso al volo. Devo dire che tra scandali, problemi di bilancio e d'immagine, diverse società hanno avuto un coraggio che altrimenti non avrebbero trovato". Dove lo metti, Marchisio sta: esterno sinistro, interno di un centrocampo a quattro e adesso fantasista. E' lui l'uomo del momento azzurro.
VENTI COLPI IN UN MESE - In corso Galileo Ferraris la priorità del neo dg Marotta è vendere: sfoltire la rosa e intanto abbassare il monte ingaggi. Tanti giocatori in vetrina: Trezeguet, Camoranesi, Diego, Zebina, uno tra Melo e Sissoko, Poulsen, Grosso e Giovinco. E se ci sarà un'offerta buona, partirà anche Amauri: difficile però che la Juve dica sì alla richiesta di prestito avanzata dal Valencia. Parallelamente la società scandaglia il mercato a caccia di giocatori da consegnare a Delneri, con grande attenzione nei riguardi degli esterni. L'obiettivo è chiudere la maggior parte dei movimenti in entrata e uscita entro il 2 luglio, il giorno del raduno. In un mese Marotta dovrà piazzare quasi una ventina di colpi. Impresa possibile ma molto complessa.
