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Marotta, scacco matto in tre mosse
Non è un compito facile quello che attende Beppe Marotta e il suo vice Fabio Paratici nei prossimi 54 giorni, quelli che (oggi compreso) mancano alla conclusione di questa sessione di mercato. Compito non facile ma, per un operatore di mercato fra i più esperti come lo è l'ex dg della Sampdoria, stimolante e pieno di fascino.
Per fare scacco matto, l'ad della Juventus ha a disposizione tre mosse. Vediamole:
1) Le cessioni. E' la prima mossa e, probabilmente, lo snodo fondamentale del mercato bianconero. Fra i giocatori che non sono stati aggregati al gruppo principale che da questa settimana è al lavoro con Antonio Conte a Bardonecchia (uno per tutti, Momo Sissoko, ma anche Fabio Grosso) e alcuni elementi che sono partiti per il ritiro, ma con un occhio al mercato (Amauri e Vincenzo Iaquinta su tutti), sono almeno nove (su una rosa di 34 giocatori) i bianconeri che la dirigenza Juve deve cercare di piazzare sul mercato da qui a fine agosto. Impresa non facile, perché molti di questi giocatori arrivano da stagioni non positive, oppure hanno contratti in scadenza a breve, oppure ancora hanno contratti troppo pesanti. Tutte caratteristiche che non rendono un calciatore appetibile sul mercato.
2) Rebus centrocampo. Non c'è dubbio che, nel modulo prediletto da Conte (un 4-4-2 capace di trasformarsi, durante le gare e in fase di possesso palla, in un 4-2-4), accanto a un regista come Andrea Pirlo serva un elemento che abbia corsa e capacità di interdizione fuori dal comune. Nella rosa attuale della Juventus, questo ruolo può essere sostenuto da Felipe Melo più che da Claudio Marchisio, non perché il primo sia più forte in senso assoluto rispetto al secondo, ma per le sue caratteristiche tecniche e fisiche, che lo rendono più adatto a fare da spalla a Pirlo rispetto al secondo, più portato a inserirsi negli spazi e a fare da incursore che a fare da diga. Non c'è dubbio, però, che il centrocampo della Juventus abbia bisogno di qualcosa in più, sia rispetto a Melo che a Marchisio, per fare il famoso salto di qualità. In questo senso, i nomi seguiti da Marotta sono noti: Inler, Diarra e Vidal (anche se quest'ultimo è più un 'Marchisio' che un 'Melo').
3) Il top player, o, per dirla con Marotta, "il campione di livello internazionale". A inizio mercato, l'ad bianconero ne aveva promessi tre, uno dei quali, sostiene Marotta (appoggiato dal parere autorevole del presidente Andrea Agnelli), si chiama Andrea Pirlo. Come abbiamo già avuto modo di scrivere, concordiamo: l'ex centrocampista del Milan, per storia, palmares, prestigio e ingaggio, è sicuramente un top player. Conti alla mano, però, ne mancano ancora due... Ed è qui, in quest'ultima mossa, che l'uomo mercato della Juventus, dopo le promesse fatte, si giocherà la sua credibilità. Fra Tevez, Aguero, Giuseppe Rossi e magari una sorpresa che nessuno nomina ma che la Juventus sta seguendo, non uno, ma due Grandi Giocatori dovranno arrivare (per intenderci: Vuicinic da chi scrive non è considerato un top player).