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Marotta: 'Juve? Avrei voluto finire in modo diverso. Inter, qui per vincere'
SU NEDVED - "Nedved ha detto che non sono mai stato juventino? Un dirigente deve essere un professionista. Io sono un tifoso del calcio, valori che mi porto dietro da bambino, quando andavo ai campi di allenamento del Varese. È lì che mi sono innamorato del calcio è poi mi sono innamorato di tutti i club in cui sono stato. L’uscita di Pavel è legata al suo modo di essere spontaneo, poi abbiamo chiarito. Ma non si può pretendere che i dirigenti abbiano per forza una fede, io tifo Varese".
SU SAN SIRO - "Lo stadio è un contenitore di emozioni e bisogna garantire uno spettacolo in campo, perché se scendono in gioco calciatori forti e vincenti, la gente viene. Lo stadio deve sicuramente essere ospitale, deve essere un po’ la tua casa e debellare la violenza, poi la struttura, che la si faccia da una parte o dall’altra, è importante che ci sia. In Italia abbiamo carenza nelle strutture e le squadre devono fornirsi di stadi adeguati, altrimenti non si possono vendere spettacoli di alta qualità".
SU ICARDI - "Premio Nobel per la trattativa Icardi? Colantuono mi diede il soprannome di Kissinger perché diplomaticamente tendo a stemperare le tensioni nell’interesse di tutti, come ho fatto in questo caso. Abbiamo preso una decisione importante nell’interesse di tutti. Società e allenatore pongono delle regole che vanno rispettate".
SUL VAR - "È una macchina perfetta. Anzi no, se ricordo cosa è successo a Firenze. Sono a favore del Var, ma non riesco più a godere per un gol".
SU CASSANO - "Il colpo Cassano alla Samp? Lui è uno dei talenti più significativi del nostro calcio. Gli sono mancate quelle qualità che trasformano il talento in campione. Antonio faceva cose che non ho visto fare a nessuno".
SUL FUTURO - "A Torino lo vedevo un po’ diverso, avrei voluto finire diversamente, poi è accaduto quanto accaduto e mi sono ritrovato catapultato all’Inter, dove metterò tutta la mia cultura e la mia esperienza per tornare a vincere".
SU RONALDO - "Non volevo Ronaldo? Falso. È vero anche che non avevamo la disponibilità, dopo qualche giorno Agnelli è tornato dicendo che avremmo potuto fare l’operazione ed è stata fatta. Atto di grande coraggio".