Guarin-Vucinic: Marotta, sbagliato attaccare l'Inter
Se è vero come ci ha comunicato Gianluca Di Marzio nel suo alert notturno, che l'Inter stava riaprendo la trattativa per Vucinic (stavolta in prestito oneroso) nel primo pomeriggio di ieri, risulta alquanto oscuro il motivo che ha spinto Marotta a confermare il proprio j'accuse nella conferenza stampa delle 18. Un professionista di lunghissimo corso come il dirigente bianconero sa benissimo che al calciomercato quando si chiude una porta si può aprire un portone e proprio per questo sbattere la rabbia in faccia all'Inter rischia solo di compromettere le residue speranze di trasferire Vucinic a Milano.
SBAGLIATI I TEMPI - Una conferenza stampa del genere a tutela del nome del club e del proprio tesserato può avere più di un valido motivo a mercato chiuso, ma con ancora una settimana di trattative davanti è parsa pleonastica se non controproducente. Un vecchio adagio del mercato suggerisce di non rompere mai con nessuno, perchè di tutti si può aver sempre bisogno. E questo alla Juve lo sanno benissimo visto che proprio Luciano Moggi era un maestro nel tessere rapporti con chiunque.
NIENTE DI NUOVO - Cosa ha detto Marotta che già non si sapesse? Forse poteva esserci ancora qualcuno che aveva dei dubbi sul fatto che lo scempio sia stato commesso solo ed esclusivamente dall'Inter mentre Juve e giocatori sono vittime in questa vicenda? I sedici minuti di Marotta non hanno consegnato alla storia alcuna notizia "utile", solo qualche rivelazione secondaria capace di aggravare l'imbarazzo nerazzurro e stoppare definitivamente un trasferimento ancora possibile. Un po' poco francamente.