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Marotta: 'Hernanes, una seconda scelta'
IL PROGETTO - Marotta parla anche delle scelte societarie: "Abbiamo fatto un rinnovamento, non una rivoluzione, abbiamo abbassato l'età media da 29 a 26 anni. Anche in un anno di cambiamento vogliamo vincere. Siamo partiti in modo difficoltoso, gli infortuni ci hanno condizionato. Il nostro modello di riferimento è un modello vincente, squadra specchio della società. Non bisogna farsi condizionare da sentimentalismi e appagamento, cercato di ottenere il massimo dal mercato. Non potevamo dire di no a chi voleva andare via, Tevez lo aveva chiesto già a gennaio. Carlos non stava bene, si parla di uomini e non di macchine, da noi aveva dato il massimo".
DYBALA E TEVEZ - Marotta, nel pomeriggio, ha aggiunto in conferenza stampa: "Tevez aveva accettato la Juve pur avendo altre opportunità importanti, dimostrando grande serietà e valore. Dovevamo andargli incontro, non avevamo a che fare con un ragazzino viziato. Non ha generato alcuna perdita, ha mantenuto il suo valore di bilancio e abbiamo investito sui giovani del Boca. Il Sassuolo non è la nostra seconda squadra, anzi è nostra competitor, meritatamente avanti in classifica. Il Sassuolo sviluppa bene i giovani, con loro tante dinamiche di mercato indipendenti l'una dall'altra. Abbiamo l'obbligo di puntare ai migliori talenti di prospettiva, Dybala lo riteniamo un talento ma serve tempo. Non c'è alcun dualismo tra Dybala e Allegri o tra Allegri e la società. Sta facendo bene secondo le nostre aspettative, farà ancora meglio nei prossimi anni. Sta facendo bene secondo le nostre aspettative, farà ancora meglio nei prossimi anni. Forse siamo noi a chiedere troppo ad un ragazzo nato nel 1993. Hernanes è stata un’opportunità di mercato, era il profilo che stavamo cercando ad un valore congruo. Llorente? È stata una valutazione di carattere tecnico, sarebbe stato utilizzato marginalmente a un costo eccessivo”.