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    Conte-Marotta, primo contatto: rivoluzione Inter senza Spalletti

    Conte-Marotta, primo contatto: rivoluzione Inter senza Spalletti

    • Pasquale Guarro
    In casa Inter c’è aria di rivoluzione e questo Spalletti deve averlo in qualche modo percepito. Zhang e Marotta programmano il futuro e prevedono enormi cambiamenti, dalla rosa alla panchina, che a questo punto non è più al sicuro. La posizione di Spalletti scricchiola per diversi motivi: gli ultimi risultati non soddisfano la società e il solito lunghissimo periodo di appannamento dimostra che neanche il tecnico toscano è riuscito ad ammazzare quello che lui stesso ha in passato definito “il vampiro di Appiano”. Poi ci sono i casi Perisic e Miranda da gestire (hanno chiesto la cessione), oltre che i musi lunghi di Candreva, Gagliardini e Lautaro Martinez, poco soddisfatti dal minutaggio loro garantito. Insomma, alla Pinetina regna l’insoddisfazione e probabilmente in estate sarà necessario ripartire da un nuovo progetto tecnico.

    PRIMO CONTATTO - Marotta ci sta già lavorando, in pieno accordo con la proprietà cinese. Il nome sul taccuino è uno di quelli che fa rumore, un profilo che lo stesso Zhang aveva già incontrato in gran segreto in passato, anche se alla fine non era arrivata la fumata bianca. L’Inter ha nuovamente cercato Antonio Conte, un primo contatto tra le parti c’è già stato, con annessa disponibilità dell’ex Chelsea e Juventus, che non vede l’ora di tornare ad allenare in Italia. Il nuovo progetto nerazzurro potrebbe ripartire da lui, pioniere del 3-5-2, con l’Inter del futuro che potrebbe contare su tre centrali di valore assoluto come Godin, Skriniar e de Vrij. Ma questi sono discorsi troppo avanzati, ci sarà tempo per parlare di soluzioni tattiche e uomini da scegliere, perché al momento i nerazzurri devono spostare tutte le priorità sul piazzamento Champions da conquistare.



    L'ANNO DELLA RINASCITA - La rivoluzione è stata annunciata dallo stesso Marotta, quando ha spiegato come per l’Inter sarà necessario affidarsi a uomini che sappiano sponsorizzare un marcato senso di appartenenza. Il riferimento era indirizzato soprattutto ai calciatori ed è un concetto spesso espresso anche da Spalletti, che però - nel corso della sua gestione - è riuscito solo in parte a far sentire i propri uomini legati alla causa. Per questo il discorso rischia di espandersi fino all’area tecnica (nonostante il contratto di Spalletti andrà in scadenza nel giugno del 2021), prendendo in seria considerazione l’idea di ripartire da un nuovo disegno che vedrebbe Antonio Conte alla guida dell’Inter, in quello che potrebbe essere il vero anno della rinascita nerazzurra, vista l’uscita di scena di Thohir e il continuo aumento del fatturato, che garantirà un mercato ben diverso da quello visto nelle stagioni precedenti.

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