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Scaroni e Marotta: 'Calcio sull'orlo del baratro, altro che ricchi-scemi. Ci aspettavamo di più dal Governo'
"Ci vuole un modello più sostenibile, riducendo gli ingaggi. Calciatori e sindacati non possono celarsi dietro i contratti principeschi firmati in epoca pre-coronavirus, ma attenzione ai tagli eccessivi. Non possiamo permetterci di perdere competitività a vantaggio dei campionati stranieri, sarebbe un circolo vizioso. Semmai dobbiamo far crescere i ricavi, servono interventi per favorire l'edificazione di nuovi stadi. Bisogna ripensare a un progetto di media company, magari in partnership con i fondi come ha fatto la Liga spagnola e stanno valutando altre leghe europee. Oltre a nuovi format delle competizioni deciso dai club che sopportano il rischio d'impresa e non calati dall'alto da Fifa e Uefa".
Gli fa eco il presidente del Milan, Paolo Scaroni: "A differenza di tante altre imprese che hanno dovuto fermarsi e che hanno ottenuto contributi, il calcio di vertice non ha ottenuto nulla e non si capisce perché. In tempi così difficili la nostra società si è impegnata a intraprendere un percorso più sostenibile economicamente ed è bene che tutto il movimento si adegui, ma non è ammissibile questo trattamento per un'industria come la nostra che dà lavoro a 300mila addetti. Se in futuro saremo costretti a ridimensionarci o a chiudere i battenti, allora sarà un problema per tutti gli italiani".