Marotta:'Arriverà un grande attaccante. Dzeko? Fantamercato'. E su Inler...
Beppe Marotta a ruota libera sul futuro della Juventus a Sky Sport 24. L'a.d. bianconero smentisce il ritorno di fiamma per Edin Dzeko, attaccante a lungo inseguito in passato e poi finito al Manchester City. "Solo fantamercato", chiude Marotta sull'ipotesi di un arrivo a Torino con un po' di ritardo del bosniaco.
Un fuoriclasse però si allenerà a Vinovo l'anno prossimo. "Stiamo cercando dei giocatori importanti, indipendentemente dal ruolo, anche se il settore offensivo è sempre quello che generalmente crea maggiori emozioni alla gente. Tevez, Aguero o Benzema? Diciamo che il profilo del giocatore che stiamo cercando è simile ai nomi indicati
".Piccola conferma su Gokhan Inler, che sembrava destinato al Napoli e invece ora è accostato ad altre squadre. Juventus compresa. "Inler è un giocatore sulla bocca di tutti non solo nostra e quindi significa che è un buon giocatore. Non mi sbilancio assolutamente se non per registrare che contrariamente a quello che sono le mancate partecipazioni alle competizione europee, quest'anno tanti giocatori hanno dato la loro disponibilità a vestire la maglia della Juventus e questo è un fatto significativo".
Chiusura su Antonio Conte. "Conte conosce benissimo l'ambiente della Juventus, ha vinto tantissimo da giocatore e oggi deve ricalcare quel solco nuovamente e lasciare qualcosa di importante. Deve dare la credibilità e quei risultati che mancano da parecchio alla società".
ECCO IL TESTO INTEGRALE DELL'INTERVISTA.
Da dove riparte la Juventus?
"Ripartiamo dall’esperienza di quest’anno che, al di là del risultato finale, che è stato sicuramente deludente, è stata importante per fare un’analisi completa e di consuntivo. . Cercare di colmare quelli che sono, a nostro giudizio, i vuoti che si sono verificati e si tratta di realizzare un organico che sia qualitativamente migliore di quello passato".
La prossima sarà una stagione senza le coppe, ne terrà conto sul mercato?Bisognerà allestire una rosa numericamente notevole?
"Ormai, abbiamo visto che il calcio moderno è fatto di defezioni continue settimanali, indipendentemente dalla partecipazione o meno ad una competizione o ad un’altra. La velocità con la quale si gioca genera tanti traumi, tanti infortuni muscolari e, quindi, bisogna allestire una rosa che sia numericamente competitiva. Noi, come tante altre squadre, abbiamo pagato lo scotto degli infortuni patiti, due su tutti, Quagliarella e De Ceglie, per non parlare poi di altri piccoli infortuni.. Quindi, ritengo che i 24 giocatori, diciamo due per ruolo, devono essere tutti all’altezza, proprio alla luce di quelle che possono essere delle defezioni improvvise che si manifestano nel corso della stagione".Quale è stata la prima cosa che avete chiesto a Conte per la prossima stagione,come obiettivo principale?
"Non abbiamo chiesto una cosa, ci siamo confrontati sulla quella che potrebbe essere, e sarà sicuramente, un programma futuro. Conte conosce benissimo l’ambiente della Juventus, ha vinto tantissimo da giocatore e, quindi, oggi deve ricalcare nuovamente quel solco e lasciare qualcosa d’importante perché, come condottiero di una squadra, deve ridare quella credibilità e, soprattutto, quei risultati che mancano da parecchio alla società".
E’ vero che la Juve sta cercando un grande attaccante?
"Diciamo che stiamo cercando dei giocatori importanti, indipendentemente dal ruolo. In realtà, si. Il settore offensivo è sempre quello che, generalmente, crea maggiori emozioni nella gente e da un apporto di qualità alla squadra stessa. Però, riteniamo anche che, per esempio, con l’arrivo di Pirlo sia aumentato il livello di personalità e di visibilità di cui questa squadra ha bisogno. Quindi, continueremo andando alla ricerca di quei giocatori che hanno, comunque, alle spalle dei risultati importanti".
Tra Aguero, Tevez e Benzema, uno dei tre potrebbe arrivare alla Juventus?
"Diciamo che il profilo del giocatore che cerchiamo è simile a questi tre".
A centrocampo siete completi con l’arrivo di Pirlo? L a Juve è in corsa per Inler?
"Quando ufficializzeremo, e cominceremo a lavorare intensamente anche con il nuovo allenatore, andremo ad esaminare quelli che saranno i profili e le caratteristiche di cui avremo bisogno per sviluppare il proprio lavoro. Diciamo che Inler è un giocatore in questo momento sulla bocca di tutti, non solo nostra e, quindi, significa che è un buon giocatore, e lo sappiamo un po’ tutti. Però, non mi sbilancio assolutamente, se non nel registrare che, contrariamente a quelle che sono le mancate partecipazioni alle competizioni europee, tanti giocatori hanno dato la loro disponibilità a vestire la maglia della Juventus. Questo è un fatto molto, molto significativo".
Una notizia che non avrebbe mai voluto sentire in questi 1000 giorni di Sky Sport24?
"La notizia che non avrei mai voluto sentite, e nemmeno vedere, perché l’ho vista con i miei occhi, è quella relativa all’infortunio a Quagliarella, perché ci ha privato di una pedina fondamentale. Questa non deve essere letta e interpretata come una scusante, per quello che è stato l’epilogo infelice del campionato, ma perdere un giocatore come lui, come anche De Ceglie, sono stati momenti veramente difficili per noi, perché in quel gennaio famoso abbiamo perso contatto con la testa, per incanalarci in una situazione di ombre".Cosa le piacerebbe leggere alla fine del prossimo campionato?
"Qualcosa che tutti sognano, ma che è meglio non pronunciare".
Dzeko è un sogno, o una possibilità?
"Diciamo che rasenta un po’ il fantacalcio, però, bisogna vivre anche di sogni. Poi, voi di Sky Sport24 siete un osservatorio molto importante per noi, perché riuscite anche a d avere notizie ancor prima di noi. Quindi, vi seguiamo con molta attenzione".
Ma lei una telefonata a Mazzarri l’ha mai fatta?
"Con Mazzarri forse non mi sono sentito, ma mi sono visto in occasione di qualche premio, adesso non ricordo bene, così come con tantissimi altri allenatori. Se si tratta di farmi dire che lo abbiamo contattato per allenare la Juventus, sicuramente no. Non lo abbiamo fatto, primo perché intercorrono ottimi rapporti con il Napoli, secondo perché sapevamo, e sapevo, che aveva un rapporto contrattuale ancora in vigore con il Napoli. Quindi, non mi sarei mai permesso di andare a destabilizzare un ambiente che stava lottando per un obiettivo importante".