La mia stella nera. Non è solo il libro scritto nel 2010 da Liliam Thuram, un manifesto contro il razzismo e di educazione delle nuove generazioni a una società multietnica, è quello che ha pensato sabato l'ex difensore di Parma e Juventus al termine della Coppa Gambardella. La sua stella nera, in questo caso, è il figlio Marcus (foto: footmercato.net), classe 1997, professione attaccante, protagonista assoluto del successo del Sochaux contro il Lione, nella finale del prestigioso torneo under 18 giocata allo Stade de France. Un gol, quello del 2-0, dopo essere entrato nell'azione che ha portato al vantaggio di capitan Robinet. Grazie a Thuram, capocannoniere con 6 gol (uno in più della punta del Lione Aldo Kalulu), per la terza volta nella storia les Lionceaux hanno scritto il loro nome nell'Albo d'Oro di uno delle manifestazioni più importanti d'Europa. RITORNO IN ITALIA? - Già nel giro della prima squadra del Sochaux, con il quale ha esordito lo scorso 20 marzo nel successo contro lo Châteauroux, Marcus Thuram è un attaccante moderno, forte fisicamente ma rapido e letale sottoporta. Nato il 6 agosto 1997 in Italia, a Reggio Emilia, dopo un passaggio nella cantera del Barcellona (dove il papà ha giocato tra il 2006 e il 2008) , nel 2012 è entrato nel settore giovanile del club della PSA Peugeot Citroën. Nel suo futuro immediato c'è la voglia di conquistare la maglia da titolare in Ligue 2, ma non mancano le ambizioni: "Voglio dimostrare che non sono qui grazie a mio padre. I miei modelli sono Ibra, Neymar e Ronaldo, il brasiliano. Il mio sogno è giocare nel Barcellona o nella Juventus". Paratici ha preso nota. Federico Zanon @FedeZanon15