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Marchisio: 'Vi racconto il 2015 della Juventus'
Allegri era più contento per la settima vittoria consecutiva o più arrabbiato per come avete gestito gli ultimi minuti?
E’ normale che all’inizio fosse un po’ arrabbiato ma lo eravamo anche noi perché abbiamo rischiato, però ora che è finita la partita, a freddo dobbiamo pensare a quello che si è fatto in queste ultime giornate, e quindi vittorie importanti. Abbiamo recuperato tanto e chiudiamo questo 2015 molto positivo. La partita non si è subito messa bene per noi, però come in altre circostanze siamo riusciti a recuperare e a capovolgere il risultato. C’è stata una grande reazione e questo significa che la squadra sta molto bene. Siamo riusciti a trovare anche il gol del 3-1 e a gestire la partita con tranquillità. Poi è normale che in 90 minuti ci sono dei momenti in cui puoi concedere qualcosina, anche perché un po’ per il loro orgoglio e un po’ per disattenzioni nostre, il Carpi ci ha messo in difficoltà. E’ normale che non deve succedere, però a fine partita eravamo tutti un po’ arrabbiati con noi stessi per quello che abbiamo concesso alla fine, perché rischiavamo di rovinare una giornata perfetta. La giornata resta perfetta perché abbiamo vinto e chiuso bene il 2015.
Vuoi dare un voto al tuo 2015?
Voti non me ne sono mai dati e mai me ne darò, anche perché c’è già tanta gente che lo fa e quindi va benissimo così, però sicuramente è stato un anno molto positivo per tutti quanti, sia la prima parte del 2015 dove sono arrivati due trofei e una finale di Champions, e anche questa seconda parte, visto che siamo in corsa per tutti i nostri obiettivi. Il primo era la Supercoppa e l’abbiamo vinta, abbiamo recuperato parecchi punti in campionato, siamo in lotta per lo Scudetto e in Champions abbiamo superato il girone. E’ il percorso che dobbiamo fare, sappiamo che sarà dura perché è sempre dura, però questa squadra, soprattutto i giovani, non tutti giovani perché sono arrivati anche tanti nuovi che non sono giovani, hanno fatto un percorso di crescita importante in questi mesi e la squadra ne sta giovando.
All’inizio della stagione sembrava impensabile parlare di Scudetto. Cosa è successo poi?
La cosa più importante è stata la crescita e l’inserimento che c’è stato, soprattutto negli ultimi mesi, dei nuovi, perché arrivare alla Juve, che dopo quattro anni vince in Italia e fa bene in Europa, chiunque arriva pensa che vada tutto bene, soprattutto all’inizio. Noi siamo partiti con due sconfitte e quello non ha aiutato sicuramente chi era appena arrivato. Da lì, piano piano siamo cresciuti, anche aiutati dal fatto che in Europa riuscivamo a trovare risultato, siamo cresciuti tutti quanti, i nuovi e chi è rimasto. E’ normale che all’inizio non si poteva parlare di Scudetto, ma neanche pensarlo perché se guardavamo la classifica, ma soprattutto noi che mancavamo tutti quanti in qualcosa, non potevamo parlarne. Abbiamo lavorato sodo, dal mister alla società, tutti quanti ci siamo messi sotto e questo percorso di crescita dovrà continuare anche ad inizio 2016 perché alla fine non abbiamo fatto nulla, anche se siamo in corsa per tutti e tre gli obiettivi, ma i conti si fanno alla fine. E c’è ancora talmente tanta strada da fare che bisognerà lavorare ancora molto.
A Natale si danno i regali. A chi daresti invece il carbone?
Un pezzettino di carbone lo darei a tutti quanti, perché all’inizio siamo mancati tutti, chi è da più anni qua e tutti quanti. Le colpe erano di tutti e quindi la forza di questo gruppo è sicuramente quella. Tutti insieme, uniti, ci siamo messi sotto, abbiamo lavorato e siamo riusciti a tornare nella posizione che volevamo, almeno a questo punto del campionato. L’abbiamo mangiato subito all’inizio questo pezzo di carbone, adesso ci meritiamo un regalo.