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    Marchisio: 'Allegri il primo a credere nel sogno'

    Marchisio: 'Allegri il primo a credere nel sogno'

    Il centrocampista della Juventus, Claudio Marchisio ha dichiarato a Sky dopo la finale di Champions League persa contro il Barcellona: 
     
    Il sogno è finito con questa partita, o resta comunque un sogno, perché la stagione è stata un’impresa? 
    "Il sogno era quello di arrivare qui e viverlo, l’abbiamo vissuto, non siamo riusciti a coronarlo questo sogno con la vittoria. Però, sta di fatto che la squadra ha fatto veramente una grandissima stagione. Guardando stasera, siamo riusciti a reagire al loro gol dopo quattro minuti, soffrendo da squadra. In quel momento lì, dopo l’1-1, abbiamo avuto anche il nostro gioco migliore, abbiamo avuto anche qualche occasione con Tevez, un mezzo rigore con Pogba. Non siamo riusciti a farcela e, poi, abbiamo preso il loro gol. Sono una grande squadra, lo sapevamo ma in finale è sempre difficile, però, usciamo sicuramente a testa alta e siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto". 

    È giusto dire che nel primo tempo c’era una squadra molto diversa dalla solita Juventus, oppure il Barcellona è troppo, a prescindere? 
    "Sicuramente, abbiamo subito dovuto cercare di rimediare un po’ ai loro giocatori  sulle fasce, ci mettevano molto in difficoltà, soprattutto dalla mia parte. Però, al di là di questo, sappiamo il gioco del Barcellona, non si possono sicuramente fare 90 o più minuti facendo pressing alto, andare tanto, perché con il loro possesso riescono a metterti in difficoltà. Quindi abbiamo cercato di temporeggiare, l’abbiamo fatto  e abbiamo cercato di ripartire. Nel secondo tempo, oltre al pareggio, siamo riusciti anche a creare qualcosa in più". 

    Dopo una notte così, ti viene voglia di staccare tutto o di riprovarci subito? 
    "Adesso siamo qua, la viviamo ancora, perché è giusto che sia così, una stagione fantastica. Da domani penseremo alla Nazionale, anche perché abbiamo una partita importante con la Croazia. Almeno per stasera è giusto continuare a goderci, comunque, questi momenti, queste emozioni che, anche se non è arrivata la vittoria, è stata pur sempre una bella serata per noi, una grandissima stagione per noi e per i nostri tifosi". 

    Si poteva fare qualcosa di più? 
    "Ripeto, soprattutto nel secondo tempio. È normale che quando arrivi a giocare una finale dopo tanti anni, soprattutto per tanti di noi che non hanno giocato una finale di Champions, non dico un po’ di timore, però, è normale andare ad aspettare una squadra come il Barcellona , come quasi tutti gli avversari hanno fatto. Quando siamo riusciti a inquadrare meglio e a giocare di più noi il pallone, a farci più pericolosi, l’abbiamo dimostrato, solo che alla fine non siamo riusciti a trovare questo gol, che se fossimo andati in vantaggio, sarebbe stato un altro secondo tempo. Però, al di là di questo, si poteva fare sicuramente di più, però, siamo contenti". 
     
    È la sesta finale che la Juve perde. 
    "Siamo partiti a inizio anno e il mister è stato il primo, da quando è arrivato, a credere veramente, non dico nella finale, ma di arrivare veramente almeno tra le prime quattro e noi eravamo sicuramente un po’ dubbiosi. Siamo partiti piano, piano, ma questa squadra riesce a soffrire insieme, anche se poi, alla fine non eravamo i più forti in Europa, o tra i più forti, l’abbiamo dimostrato e siamo arrivati in finale. Si vede nella nostra storia, è difficile vincere questa coppa. Ci credevamo davvero tanto, volevamo portarla a casa, però, non ci siamo riusciti". 
     
    Ti sei reso conto che con questa stagione, con questa Champions League, sei entrato definitivamente nella ristretta cerchia dei più forti centrocampisti del mondo? 
    "Stasera sono contento di essere qui, contento di aver giocato alla fine con due maestro come Xavi e Pirlo, di cui sappiamo più o meno i destini, non si sa quello di Pirlo, però quello di Xavi si sa che sta finendo. Con Iniesta, grandissimo giocatore. Però, al di là di questo, preferivo essere qui a parlare della coppa che alzavamo". 

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