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    Manzoni, l'ultima pepita lanciata da Gasp: la Francia, il nonno, Denis e il Papu per un Bellingham a tinte nerazzurre

    Manzoni, l'ultima pepita lanciata da Gasp: la Francia, il nonno, Denis e il Papu per un Bellingham a tinte nerazzurre

    • Emanuele Tramacere
    La Supercoppa Europea 2025 non se la scorderà di certo Alberto Manzoni nonostante per la sua Atalanta sia arrivata una sconfitta per 2-0 e un sogno che si è infranto  contro il Real Madrid sotto le giocate di Vinicius e i gol di Valverde e Mbappé. Al minuto 90 della gara, infatti, per il centrocampista bergamasco è arrivato il coronamento di quello che, almeno per il momento, era il suo di sogno ovvero quello di trovare l'esordio in prima squadra con la maglia del suo cuore. E Gasperini ancora una volta ci ha visto lungo e per la sua nuova pepita ha trovato spazio in una notte così importante. 

    LA FRANCIA E IL CALCIO DA BAMBINO - Alberto nasce a Treviglio, a pochi chilometri da Bergamo il 25 giugno 2005. In famiglia sono 4 fratelli e tutti e 4 giocano a calcio anche se il più piccolo ha iniziato davvero da poco e il più grande sta proseguendo un percorso leggermente diverso, nei college degli Stati Uniti. La famiglia di Manzoni non ha paura di cambiare paese e Alberto ha raccontato che da piccolo, fra i 5 e i 9 anni, ha vissuto all'estero in Francia, seguendo il lavoro del papà. Un'esperienza che lo ha arricchito e aperto sia dal punto di vista linguistico che culturale e che oggi, a suo dire, lo sta aiutando parecchio.

    IL NONNO E LA DEA - Tornato in Italia al primo provino viene subito preso ed inserito nel settore giovanile dell'Atalanta. Chi gli procura quell'aggancio è il nonno Cesare che lo accompagnava sempre ai campi della Pierino Ghezzi prima del periodo francese e che nel frattempo aveva conosciuto alcuni dirigenti giovanili bergamaschi. Gli propose il nipote e da lì iniziò questa bella storia d'amore.

    DENIS E IL PAPU - Nelle giovanili giocava da attaccante, in squadra aveva il figlio di German Denis, però all'ex centravanti argentino ci assomigliava più lui e spesso era Alberto a venire scambiato per il figlio del Tanque. Insieme hanno fatto spesso anche da raccattapalle a bordo campo all'allora non ancora Gewiss Stadium e andando a ripescare la celebre esultanza fra Denis e il figlio raccattapalle troverete Manzoni accanto a loro. L'idolo d'infanzia di Alberto però era un altro argentino, un altro "fenomeno" passato da Zingonia molto più vicino al suo ruolo: il Papu Gomez da cui ha spesso e volentieri provato a rubare movimenti e giocate.

    TUTTOCAMPISTA ALLA BELLINGHAM - La carriera di Manzoni nasce da attaccante e i numeri in zona gol fino all'Under 15 non sono da sottovalutare. L'Atalanta però vede in lui un futuro più arretrato e, pian piano, lo sposta nel ruolo di mezzala tuttocampista mantenendo però l'istinto innato del gol. L'anno scorso in Primavera ha chiuso la stagione con 9 gol e 5 assist nella cavalcata conclusa con la semifinale scudetto persa. Centrocampista, ma anche rifinitore. Un po' come il Bellingham che quest'anno dovrà ri-abbassare il suo baricentro nel Real di Rordygo-Mbappé-Vinicius e che nella notte della Supercoppa Europea Manzoni ha potuto ammirare da vicino. Che sia di buon auspicio per il futuro suo, dell'Atalanta e anche della nostra nazionale.

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    Cicciociccio3d
    Cicciociccio3d

    Gia lo si paragona a Bellingham... Ma dai ha fatto 2 minuti in prima squadra... Così si bruciano...

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