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Manolas: 'Roma nata per l'Europa. Mi ispiro a Cannavaro. Salah? Abbiamo già fermato Messi...'
GOL AL BARCELLONA - "Quante volte l'ho rivisto? Tante, ma tutte subito dopo la partita. Poi, basta. Se ti fermi a pensare che hai toccato il punto più alto della tua carriera sei finito: io, nella testa, ho altro".
ESULTANZA ALLA TARDELLI - "C’era tanta pressione, volevamo fare qualcosa di incredibile. Ho esultato così. Le lacrime? Una liberazione. Anche perché temevo che, dopo la mia rete, il Barcellona potesse segnare e vanificare tutto quello che avevamo costruito durante la partita".
LIVERPOOL - "Se so cosa significa nella storia della Roma? Sì. So benissimo che, diversi anni fa, ci hanno battuto ai rigori nella finale di Coppa dei Campioni all’Olimpico".
SALAH - "Che rapporto abbiamo? Ottimo. Momo è un ragazzo straordinario. Una persona perbene e, poi, ha il sorriso sempre stampato sul volto. Mi piace. Il segreto per fermarlo? Lui è veloce. Molto veloce. Ma lo sono anch’io (sorride, ndr). Nessuna blindatura? No, ma gioco di squadra sì. Se abbiamo fermato il Barcellona di Messi, possiamo fermare il Liverpool di Salah: non sarà facile, ma siamo pronti".
ANFIELD - "Ci sono mai stato? Una volta, in amichevole con l’Olympiacos. Stiamo parlando di uno stadio dove si respira un’aria diversa".
DIFFERENZA CAMPIONATO-CHAMPIONS - "In campionato dovremmo avere almeno sette o otto punti in più. Ma è vero: quando giochiamo in Champions è come se avessimo stimoli maggiori".
ALLA PARI CONTRO TUTTI - "Convinzione nata dopo Atletico e Chelsea? No. La nostra convinzione nasce dalla filosofia di gioco che ci trasmette l’allenatore: la Roma non deve mai cambiare il modo di pensare".
DI FRANCESCO - "Tecnico moderno? Europeo. Ci chiede sempre di provare a dominare la partita con pressing alto e intensità. E in Europa si va avanti così".
ROMA ANTI-BARCELLONA - "Come è nata? All’allenamento del lunedì. A 48 ore dalla gara con il Barcellona, il giorno dopo la sconfitta con la Fiorentina in casa. Di Francesco è così. Ha delle idee in cui crede e, quelle idee, devi seguire con convinzione: lui sa come trasmetterle".
MODELLO - "Il mio modello è sempre stato mio zio, il più grande centrale greco di tutti i tempi: siamo diversi, ma lui è la mia guida. Oltre a lui? Mi piace Cannavaro. Ma io non vincerò mai il Pallone d’oro come lui".
VINCERE LA CHAMPIONS - "Siamo fra le migliori quattro e, a questo punto, non ci sono favorite. Alzare la coppa a Kiev? Pensiamo al Liverpool".
COSA TEME - "La loro freschezza e imprevedibilità".
CHIAMATE DALLA GRECIA DOPO IL BARCELLONA - "Tutti. Troppi: a me non piace stare al centro dell’attenzione per quello che ho fatto, ma farlo ancora. Non ho voluto parlare con nessun giornalista del mio Paese, quotidiani o tv. Il messaggio più bello? Da mia madre. Mi ha scritto: sono orgogliosa di te".
MESSAGGI CON SALAH - "Se ci scriviamo? Certo. Gli faccio spesso i complimenti per la stagione straordinaria che sta facendo. L'ultimo? Mi ha chiesto come sto. Anzi, in queste ore, me lo chiede spesso. Ha paura a sfidarmi? Si informa...".
DIVINITA' GRECA A ROMA - "L’ho sentita. Sì mi piace, come il racconto su Roma Tv...".