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Mandzukic, da top a sacrificato: la parabola discendente croato
MANZUKIC PER ALLEGRI - Arrivato nell’estate del 2015 per sostituire il partente Carlos Tevez, il gigante croato ha vissuto quattro anni da primo della classe: non sono stati tanto i goal il suo marchio di fabbrica (materia prima fondamentale quando si parla di un attaccante) quanto la dedizione, il coraggio, la voglia di non mollare mai, i ripiegamenti difensivi che hanno fatto di lui, più che una punta, l’uomo ovunque. Quante volte lo si è trovato in difesa a salvaguardia del risultato, a centrocampo a dar man forte alla manovra e poi in attacco dove, nella scorsa stagione, ha goduto, anche in fase realizzativa della presenza di Cristiano Ronaldo.
MANDZUKIC PER SARRI - Ora che Allegri ha lasciato il posto ad un creatore di calcio come Maurizio Sarri, le doti del croato sembra non servano più. Sia in precampionato che nelle prime uscite stagionali, il tecnico toscano ha preferito utilizzare il figliol prodigo Gonzalo Higuain come centravanti boa insieme ai già intoccabili CR7 e Douglas Costa. L’argentino vanta anni di conoscenza reciproca con il mister. Oltre ad averne assimilato trame gioco ed idee può vantare un maggior apporto in numero di goal. L’argentino è quel bomber che il croato, almeno in bianconero, non è mai stato. Lo sapeva anche Allegri che infatti dalla stagione 2016/17 gli disegnò ad hoc il ruolo di esterno sinistro nell’attacco bianconero. Ora che le strategie sono cambiate, Manzdukic vive praticamente da separato in casa. Il mercato sembrava doverlo portare altrove ma l’orgoglio ha fatto la sua parte. L’attaccante ha rifiutato ogni tipo di proposta di trasferimento gli venisse presentata. Solskjaer gli aveva proposto un posto al Manchester United ma il croato ha preferito declinare l’invito.
PRESENTE E FUTURO - Le due panchine condite da zero minuti passati in campo nelle prime due uscite stagionali e l’esclusione dalla lista Champions sono le conseguenze di un divorzio annunciato al quale il croato non ha voluto porre la propria firma. Anche le amichevoli del precampionato avevano mostrato un giocatore spento, spesso assente, avulso dal contesto bianconero. Il calcio, si sa, è rinomato per regalare grosse sorprese e non sono rari i casi di giocatori “in esubero” capaci di ritagliarsi uno spazio importate a dispetto delle apparenze, però la situazione di Mandzukic non sembra andare incontro ad un finale di questo tipo. Si attenderà dunque il mercato di gennaio per chiudere definitivamente questa parentesi. Juventus e giocatore hanno quattro mesi di tempo per trovare una soluzione che sia confortevole per entrambi.