Macché record. Andrea Mandorlini non ci vuole nemmeno pensare. «Stiamo facendo bene, viviamo alla giornata - ammette l'allenatore del Verona - stiamo raccogliendo i frutti del nostro lavoro e questo mi fa piacere». Sei vittorie consecutive, s'è lasciato alle spalle le «striscie positive» firmate da Bagnoli e Piccioli, ora il mister dell'Hellas s'è lanciato alla caccia di Prandelli che nel '99 ha messo insieme otto successi di fila. Fa finta di nulla ma sotto, sotto, lui ci crede. Lui che ha collezionato ventiquattro risultati positivi consecutivi con l'Atalanta nella stagione della promozione dalla B alla A, lui che ha vinto sette volte con il Vicenza. «Ma quell'anno lì - ricorda - non siamo neppure andati in A».
Neppure l'Hellas vuol pensare alla serie A, almeno per il momento. Ma guardi e riguardi la classifica e vedi un Verona sempre più in alto, al quarto posto con il Padova, a un solo punto dal Sassuolo terzo. La vittoria sulla Reggina regala entusiasmo a tutto l'ambiente. «Abbiamo battuto una squadra forte - spiega Mandorlini - e abbiamo vinto meritatamente, soprattutto per quello che abbiamo fatto nel primo tempo. Abbiamo giocato veramente bene, abbiamo sempre tenuto in mano le redini del gioco senza rischiare nulla. Nel finale di gara abbiamo sofferto un po' ma ci sta, loro hanno gettato in campo tanti giocatori di qualità, soprattutto in attacco. Hanno cambiato qualcosa anche dal punto di vista tattico, si sono sbilanciato con quattro pune e hanno cercato il pareggio. Però siamo stati bravi a ripartire, potevamo chiudere prima la partita, questo si può considerare l'unica imperfezione della nostra partita». Ancora una volta Thomas Pichlmann ha fatto centro È partito da titolare e non ha fatto rimpiangere Ferrari che ha scontato un turno di squalifica. Una buona prestazione e un gol pesante, da tre punti, com'era successo con il Brescia. «Ve l'avevo detto anche alla vigilia cheavrebbe giocato lui - sorride Mandorlini - e questa volta non vi ho fatto sorprese. Si è fatto trovare pronto ancora una volta. Ancora una volta i ragazzi sono stati bravi, hanno tirato fuori le ultime energie. L'organico è buono e nessuno si tira indietro ma in questo momento siamo un po' in sofferenza, le scelte sono limitate». E martedì ci sarà la sfida con il Parma per la qualificazione agli ottavi di Coppa Italia. «Purtroppo viene in un momento delicato - sottolinea Mandorlini - abbiamo faticato tantissimo per battere il Vicenza e il Sassuolo e vorrei giocarmi tutte le chance ma ci sono giocatori contati, molti di loro hanno sempre tirato al massimo, hanno bisogno di un po' di riposo». Anche perchè sabato prossimo l'Hellas dovrà affrontare il Livorno, una trasferta delicata, una partita «speciale» anche per Mandorlini. «In effetti i tifosi livornesi non mi vogliono un gran bene - spiega l'allenatore gialloblù - ma questo fa parte del calcio, ormai ci sono abituato. Attenzione, però, la posizione di clasifica del Livorno può illudere qualcuno. Non è così. Sono una buona squadra, molto temibile, soprattutto in casa». Un altro passo avanti verso la salvezza, l'obiettivo primario del Verona al primo anno di B. Ma dopo sei successi consecutivi non è così facile nascondersi. «Potrei ripetere discorsi un po' scontati - conclude Mandorlini - e quindi preferisco lasciar perdere e voltare pagina, bisogna guardare avanti. Dobbiamo giocare sempre con questa fame, con questa grinta, con la voglia di portare a casa il risultato. La scelta di riproporre Jorginho? Aveva fatto bene a Empoli, è un ragazzo che ha qualità, ci può dare grande equilibrio a centrocampo, va bene così».