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    Mancini si è preso la Roma: per Maldini è un rimpianto

    Mancini si è preso la Roma: per Maldini è un rimpianto

    • Daniele Longo
    Gianluca Mancini si è già preso la Roma. Ieri contro il Brescia ha trovato sua prima rete da quando veste la maglia giallorossa, il giusto premio a una prima parte di campionato giocata su livelli altissimi. Da difensore e, all'occorrenza, da centrocampista centrale così come faceva spesso nella Primavera della Fiorentina. Quanto basta per pensare come i circa 25 milioni «tutto compreso», spesi per lui dal direttore sportivo Gianluca Petrachi, siano stati un buon affare.


    CRESCITA ANCHE CON FONSECA - Gianluca Mancini deve molto a Gian Piero Gapserini.  Con lui ha messo a punto un buon utilizzo del corpo, la naturale aggressività e la tendenza a cercare velocemente la palla. Oltre che a sviluppare un innato senso del gol facendo leva sulle qualità fisiche: nell’Atalanta della scorsa stagione le reti realizzate sono state sei (5 in campionato e 1 in Coppa). Il calcio di Fonseca è profondamente differente da quello del tecnico nerazzurro ma per il classe 1996 non ci sono stati problemi di ambientamento, anzi.  Sta mostrando  buone capacità di lettura delle situazioni di gioco e di scelta tra copertura della profondità o mantenimento della posizione nelle situazioni di palla coperta e scoperta. E ha ancora margini di miglioramento elevati.

    RIMPIANTO MILAN
    - Se la Roma gongola e gode, il Milan recrimina per il mancato affare. Paolo Maldini aveva avuto più di un summit a giugno con il suo agente Beppe Riso. Gianluca Mancini piaceva ai rossoneri che però non hanno intavolato alcuna trattativa con l'Atalanta, lasciando un'autentica autostrada alla Roma. Ora, considerando le incertezze di Duarte e il rendimento non troppo continuo di Musacchio, rappresenta un autentico rimpianto di mercato. 

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