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    Mancini: 'Se non mi vogliono, vado via'. Ma non si dimetterà senza buonuscita

    Mancini: 'Se non mi vogliono, vado via'. Ma non si dimetterà senza buonuscita

    In casa Inter tiene banco il caso legato al malumore di Roberto Mancini, deluso per non essere coinvolto dalla nuova proprietà cinese sulle decisioni di mercato. L'allenatore nerazzurro ha dichiarato in un'intervista al Guerin Sportivo: "Da Oriente arrivano investitori importanti che possono portare idee e mentalità vincente, vengono per vincere. L'impatto mi sembra buono, c'è grande entusiasmo e bisogna assecondarlo. Non vedo alternative per le nostre società se vogliono competere con le grandi squadre straniere". 

    FFP - "I paletti del fair-play finanziario Uefa sono ridicoli: perché penalizzare dei club che hanno un padrone solido, in grado di garantire incassi, merchandising e continuità? Perché imporre sanzioni a società robuste, anche se indebitate? La realtà è che certe regole vengono aggirate con stratagemmi di alta finanza. In questa stagione l'Inter sarà penalizzata, ma spero che la società riesca a lavorare senza condizionamenti. In giro ci sono tanti bravi giovani talenti come Berardi e Gabriel Jesus. Ma bisogna avere la pazienza di farli crescere, trovando una via di mezzo con altri grandi giocatori più esperti". 

    FUTURO - "Ho sempre detto che amo troppo l'Inter per tradirla. Non sarò mai un peso: se qualcuno non mi vuole, sono pronto a farmi da parte". 
    In realtà, secondo quanto appreso da Calciomercato.com, Mancini non è intenzionato a dimettersi
    rinunciando ai 4 milioni di euro previsti dal contratto in scadenza a giugno. In caso di divorzio, servirà un accordo per la buonuscita. Intanto iniziano già a circolare i nomi di alcuni possibili sostituti sulla panchina dell'Inter: da Leonardo a de Boer passando per Blanc, Prandelli e Bielsa. 

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