Mancini sbagliava: Kondogbia non è Touré. Verre lo sfida per il futuro
NON É TOURÉ - Le prestazioni di Kondogbia con la maglia del Monaco sono ormai un ricordo lontano, tanto che il classe ’93 è stato escluso da Deschamps in occasione degli Europei giocati in casa dalla nazionale transalpina. A influire anche la posizione in campo (non ha i tempi e gli inserimenti di una mezzala) e le sbagliate valutazioni di Roberto Mancini, troppo sicuro di poterlo trasformare in breve tempo nel sogno che non è mai riuscito a realizzare. Ma Kondogbia non è Touré e in breve tempo ha spazzato via le convinzioni del tecnico jesino che pure aveva dichiarato: “può diventare un giocatore da dieci gol a campionato”. Troppe responsabilità lo hanno affossato.
L'EQUIVOCO - Con de Boer la storia non è cambiata. Anche il tecnico olandese predilige il 4-3-3, sistema di gioco che non premia le caratteristiche di Kondogbia, vero e proprio mediano di rottura. Le qualità del ragazzo non si discutono, ma le sue prestazioni sono spesso un collage di grandi giocate ed ingenue disattenzioni: bravo nel recuperare palloni, meno nel rilanciare velocemente l’azione. Ecco perché la sua attuale posizione in campo rischia di essere un equivoco, soprattutto per il futuro.
PRESENTE E FUTURO - Intanto domenica sera l’Inter si ritroverà di fronte uno di quei prospetti che segue con attenzione. Perché la strategia di Suning è chiara, i cinesi lo hanno annunciato pubblicamente: la società di corso Vittorio Emanuele mira ad essere sempre più italiana, puntando sui migliori talenti che offre il calcio di casa nostra. Agli ordini di Massimo Oddo c’è quel Valerio Verre che, per bocca dello stesso Sebastiani, ha suscitato l’interesse dei nerazzurri. Il numero 7 del Pescara - per necessità - gioca da trequartista con la maglia dei delfini, ma in Under 21 e nel corso del campionato di B, è stato impiegato da mezzala sinistra. Un po’ come dire che il presente ed il futuro dell’Inter potrebbero ritrovarsi l’uno contro l’altro all’Adriatico. Il campo decreterà il vincitore di quella che si preannuncia una sfida nella sfida.