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Mancini-Mihajlovic come il Mago e il Paròn
LA SUBLIMAZIONE DELLA PRATICITA' - Quello che una volta si chiamava catenaccio e contropiede, adesso si chiama squadra bassa, stretta e ripartenze. Certo, le ultime due partite interpretate da Inter e Milan non fanno la storia, ma di sicuro fanno tendenza: la “ripartenza” in classifica di Inter e Milan è connessa inequivocabilmente ad un atteggiamento tattico molto accorto. Mancini si chiude come pochi: due centrali impermeabili (Miranda e Murillo) e due pivot (Melo e Medel) che raddoppiano in protezione. Il resto è ripartenza in velocità e sublimazione della praticità: 6 successi per 1-0 sono la prova. Contro la Roma, rimasta addirittura in dieci, l’Inter s’è superata: fuorigioco a 11 metri, baricentro a 44 metri, 13 rilanci del portiere e squadra lunga appena 31 metri. Un bunker e poca costruzione. Per non dire del possesso palla del 41%, pur in superiorità.
"IL MILAN SI PROTEGGE - Meno ossessiva la fase difensiva del Milan. In campionato il baricentro medio è un po’ più alto (oltre 50 metri) così come il recupero palla (quasi 36) e il fuorigioco (più di 27). Ma la tendenza è quella di ripiegarsi su se stessi. E si vede dai dati del successo sulla Lazio: i 45 metri del baricentro, i 17 del fuorigioco, gli 11 rinvii dal fondo di Donnarumma, il possesso palla del 39%, la squadra lunga 41 metri, tutti indicatori di un atteggiamento molto cauto. Perché i 15 gol presi nelle precedenti 10 gare erano evidentemente troppi. Senza che questo significhi negare lo spettacolo: non solo i 3 gol a Marchetti, anche la velocità, la chiusura degli spazi, la vicinanza tra i reparti, una predisposizione molto sacchiana, hanno stroncato una Lazio involuta. La classifica ringrazia: dopo tre successi di fila i punti sono 19, l’Inter è a +5".
"IL MILAN SI PROTEGGE - Meno ossessiva la fase difensiva del Milan. In campionato il baricentro medio è un po’ più alto (oltre 50 metri) così come il recupero palla (quasi 36) e il fuorigioco (più di 27). Ma la tendenza è quella di ripiegarsi su se stessi. E si vede dai dati del successo sulla Lazio: i 45 metri del baricentro, i 17 del fuorigioco, gli 11 rinvii dal fondo di Donnarumma, il possesso palla del 39%, la squadra lunga 41 metri, tutti indicatori di un atteggiamento molto cauto. Perché i 15 gol presi nelle precedenti 10 gare erano evidentemente troppi. Senza che questo significhi negare lo spettacolo: non solo i 3 gol a Marchetti, anche la velocità, la chiusura degli spazi, la vicinanza tra i reparti, una predisposizione molto sacchiana, hanno stroncato una Lazio involuta. La classifica ringrazia: dopo tre successi di fila i punti sono 19, l’Inter è a +5".