Mancini è in Italia: aspetta Psg o Monaco
Una corsa dal dentista, appena sbarcato in Italia ieri pomeriggio, ma ci vuole ben altro per rincuorare Roberto Mancini dopo l'esonero dal Manchester City. Il morale è a pezzi. Mancio ieri mattina ha salutato la squadra, partita di buonora per recarsi a Reading, dove ha giocato il recupero della gara saltata sabato scorso per la finale di F.A. Cup contro il Wigan. Una stretta di mano ai calciatori e via, lasciandosi alle spalle una Londra piovosa e fredda.
Strategie Mancini deve chiudere il suo rapporto con il City. Una clausola del contratto, prolungato l'estate scorsa fino al 2017, prevede in caso di licenziamento un'indennità pari a un anno di stipendio. Tradotto in euro, con i mesi di maggio e giugno della stagione corrente, 10 milioni. Per questo, Mancio non vuole commettere autogol in questa fase delicata. Replicherà al momento opportuno al comunicato diffuso dal City per giustificare l'esonero. Passi il discorso del flop in Europa, ma la squadra ha ottenuto la terza qualificazione di fila in Champions e quanto alla finale di Coppa d'Inghilterra l'impegno di alcuni giocatori meriterebbe approfondimenti. Mancio risponderà anche alle accuse di aver criticato gli arbitri e di aver rotto i rapporti con diversi calciatori. Intanto, fanno riflettere le dichiarazioni di Fabio Capello: «L'esonero di Mancini è frutto di una faida interna — ha detto a Rai Sport 1 il c.t. della Russia —. Non me l'aspettavo e mi dispiace».
Mancini è sul mercato. Una certezza: non vuole buttarsi via. Il gioco delle grandi panchine indica la Francia come meta più credibile: Psg e Monaco, dove potrebbe portare con sé Tevez. Ma occhio alle nazionali. Lo scorso autunno il suo nome circolò per il Brasile, poi affidato a Scolari. Che ha cominciato male la sua seconda avventura: facesse flop in Confederations, Scolari potrebbe essere cacciato. C'è poi l'Italia. Il Napoli è una suggestione, mentre la Roma intriga Mancio dal punto di vista tecnico («Con due rinforzi è da scudetto»), meno sul piano ambientale. Dovunque vada, avrà il suo staff al seguito. Ieri Gregucci, Battara, Salsano, Carminati e Lombardo sono tornati a Manchester per preparare i bagagli, consegnare i telefoni e sistemare le pratiche. David Platt si è invece dimesso. Il cileno Manuel Pellegrini, successore di Mancio, non ha ancora firmato. Al City, si sa, hanno i tempi lunghi.