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Mancini a Salvini: 'Aiutiamo i migranti e non minimizziamo il razzismo, giusto giocare la Supercoppa in Arabia'
"I 'buuu' razzisti? Confido che non riaccada e che il caso Koulibaly abbia insegnato qualcosa. Nel 2019 sono cose assurde, non dovrebbero neanche più venire in mente. Salvini dice che non si devono sospendere le partite? Non si deve minimizzare. Se la cosa dovesse ripetersi, un’azione clamorosa può servire, a costo di penalizzare il 99% degli spettatori allo stadio: i calciatori potrebbero perlomeno fermarsi, smettere di giocare". "Per Salvini è una 'schifezza' giocare la Supercoppa Juve-Milan in Arabia Saudita, dove le donne sono discriminate? Non accade solo lì. E comunque 70 anni fa in Italia la situazione della donna non era molto migliore... Questa partita può aiutare l’avvento di una nuova condizione per le donne, anche negli stadi. Lo sport aiuta ad aprire porte, a favorire trasformazioni, come successe in Cina con l’Olimpiade. Anche perché pure in Arabia, come in tutto il Medio Oriente, il calcio è molto amato. Le donne vanno rispettate e amate a prescindere, perché sono sempre migliori di noi uomini: senza donne noi saremmo morti". "Non è una 'schifezza' chiudere i porti italiani alle navi dei migranti? Un Paese che chiude i porti può sconfiggere il razzismo? Noi italiani oggi siamo un po’ incattiviti per i tanti problemi, ma abbiamo sempre avuto il cuore grande, abbiamo sempre aiutato tutti. Mio padre andò a lavorare in Germania e fu aiutato. Le persone vanno aiutate, sempre. Bisogna sempre seguire il cuore, e noi fondamentalmente siamo persone buone".
"Vialli? Gli sono sempre stato vicino, non abbiamo mai smesso di sentirci. Ma della malattia non abbiamo parlato. Io non ne avrei avuto la forza, lui non lo ha fatto e ho rispettato il suo silenzio. Ho saputo della malattia da un suo amico. Quando ci sentiamo io e Luca è per cazzeggiare... Ma non è mai mancato un solo giorno nelle mie preghiere. C’è una cosa che non gli ho mai detto: per me Luca è sempre stato un esempio, da quando ci conosciamo, per l’impegno e la serietà con cui faceva le cose; per le responsabilità che si prendeva. Per questo è stata ancora più difficile da accettare la malattia. Si era ammalato un fratello. Ma è una roccia e ancora una volta ha dimostrato la sua forza. Ci siamo visti a Londra da poco: sta bene, controlli perfetti. E’ il più forte. E possiamo continuare a cazzeggiare. Vialli dirigente e un Mondiale da vivere fianco a fianco come non ci è riuscito in campo? Potrebbe essere, anche perché è sempre stato convinto di capirne di calcio più di me...". "Il no di Adani ai tempi dell’Inter ci stava: quello in tv è il suo ruolo. Con Pirlo parlammo di una sua posizione tecnica otto mesi fa, poi arrivò l’annuncio di Sky. Discorso che si può riaprire? Dipende da lui, il doppio ruolo mi pare difficile. Zambrotta? Se ne parlò a suo tempo, andrà affrontato l’argomento. Di sicuro va sostituito Gregucci".