Si addensano nubi sempre più spesse sul futuro di Roberto Mancini alla guida dell'Inter. La delusione per un terzo posto considerato alla portata e sfumato a causa della crisi di risultati di gennaio-febbraio è ancora tanta, ma l'inquietudine del tecnico jesino è dettata principalmente dalle strategie societarie della prossima estate in vista del mercato. Ancora sotto contratto con i nerazzurri fino a giugno 2017, Mancini pretende garanzie di investimenti per avvicinare ulteriormente le squadre di vertice e presentare un'Inter che l'anno prossimo possa giocarsela alla pari. Il punto di partenza è il mantenimento dell'ossatura dell'attuale rosa, con 5 intoccabili individuati in Miranda, Kondogbia, Brozovic, Perisic e Icardi.
Tutti gli altri sono cedibili, a partire da Handanovic, passando per Medel, lo scontento Jovetic e finendo con lo stesso Murillo, che alla fine potrebbe essere il vero grande sacrificato per fare cassa. Nel caso in cui Mancini non fosse accontentato su queste richieste minime, si aprirebbero le porte dell'addio anticipato e, secondo la ricostruzione fatta dal Corriere dello Sport, nella cena dello scorso venerdì Massimo Moratti avrebbe suggerito due opzioni valide per la sua sostituzione a Thohir. La prima porta ad un ritorno di Leonardo dopo i 6 mesi al posto di Benitez nella stagione 2010/2011, chiusasi col secondo posto in campionato dietro al Milan e la vittoria della Coppa Italia. L'altra pista è ancora più suggestiva e porta a Sinisa Mihajlovic, che dopo l'esperienza poco positiva al Milan ha una gran voglia di rilanciarsi e il cui rientro (dopo la parentesi da calciatore e proprio da vice-allenatore di Mancini) sarebbe un bello schiaffo all'ambiente rossonero.