Mancini, 15 acquisti: promossi e bocciati
15 ACQUISTI - Da quando è tornato ad Appiano Gentile per la sua seconda avventura alla guida dell'Inter, Roberto Mancini ha ottenuto dal mercato l'acquisto di ben 15 giocatori (17 se considerato il giovanissimo Manaj e lo svincolato Felipe) in 3 differenti campagne trasferimenti. Qualcuno di questi colpi ha già lasciato Appiano Gentile, altri sono destinati a farlo nel corso della prossima estate.
I PROMOSSI E I BOCCIATI - Ma a conti fatti il bilancio del mercato di Mancini è positivo o negativo? Abbiamo provato ad analizzare, caso per caso, i promossi e i bocciati fra gli acquisti nerazzurri della gestione Mancini.
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- Xherdan Shaqiri (prestito con obbligo di riscatto): è stato il primo grande colpo di mercato del Mancini-bis. Arrivato dal Bayern Monaco in prestito con obbligo di riscatto fissato a 15 milioni, non ha mai convinto nei suoi 6 mesi in nerazzurro. La scorsa estate, dopo il riscatto, è stato rivenduto immediatamente allo Stoke per la stessa cifra sborsata: BOCCIATO
- Lukas Podolski (prestito secco): L'attaccante tedesco arrivato a Milano dall'Arsenal ha passato più tempo a gestire i propri canali social e a visitare il capoluogo lombardo che sui campi da gioco. 1 solo gol all'attivo, molte di più le foto su instagram: BOCCIATO
- Marcelo Brozovic (prestito con obbligo di riscatto): è l'uomo che più serviva al centrocampo dell'Inter. Un giocatore dotato di qualità in grado di supportare la manovra e trovare la via del gol. Ha pagato un primo periodo di ambientamento, ma è veuto fuori alla distanza con l'inizio di stagione che è stato, a tratti, epico: PROMOSSO.
- Davide Santon (acquisto a titolo definitivo dopo la prima presenza): il figliol prodigo ritorna alla base e le prime uscite stagionali, che comportano il suo riscatto, sono anche positve. Cado però ben presto vittima di una serie di infortuni che ne condizionano il rendimento. E' costato 4,8 milioni di euro, ma il suo acquisto può essere utile per le liste Uefa: RIMANDATO
- Jeison Murillo (acquisto a titolo definitivo): arrivato come grande incognita del reparto arretrato ha saputo fin da subito formare una grande coppia difensiva con Joao Miranda tanto da soppiantare nelle gerarchie, l'ex capitano Andrea Ranocchia. E' ancora acerbo, ma il suo valore di mercato si è già triplicato: PROMOSSO
- Geoffrey Kondogbia (acquisto a titolo definitivo): doveva essere il grande colpo di mercato estivo dell'Inter. 31 milioni di euro più bonus per un centrocampista che doveva essere totale. Si è mostrato molto più distruttore che creatore di gioco e ha pagato e non poco la pressione di non poter sbagliare. Di fatto, la guerra di mercato con il Milan non ha pagato: BOCCIATO (CON RISERVA)
- Joao Miranda (prestito con obbligo di riscatto): giocatore finito? Tutt'altro. Joao Miranda è il vero valore aggiunto di questa stagione. Se sta bene ed è concentrato è il leader difensivo che all'Inter mancava dai tempi di Samuel. Ha fatto crescere Murillo al suo fianco e, anche se ora sta pagando un po' la fatica, potrà guidare la difesa nerazzurra a lungo: PROMOSSO
- Felipe Melo (acquisto a titolo definitivo): una prima parte di stagione da comandante vero. Leader carismatico, con grinta e caparbietà ha saputo zittire gli scettici. Poi il crollo, prima fisico e poi mentale, fino alla pessima partita disputata contro la Lazio. Oggi è in ripresa, ma in mezzo al campo si può trovare di meglio: RIMANDATO
- Ivan Perisic (acquisto a titolo definitivo): ci ha messo un po' l'estern croato a far vedere di che pasta è fatto. Prima i troppi cambi di modulo di Mancini, poi l'ambientamento in un campionato nuovo avevano bagnato le polveri di un talento esplosivo. Destro e sinistro, corsa e spirito di sacrificio. E' uno dei migliori esterni del campionato, l'Inter ha fatto bene a puntarci: PROMOSSO
- Martin Montoya (prestito con obbligo di riscatto condizionato): raramente utilizzato, bocciato da Mancini fin dal ritiro di Riscone di Brunico. Nel suo contratto era presente un obbligo di riscatto legato al numero di presenze. Il tecnico jesino ha optato per il non utilizzo per gran parte dell'anno e a gennaio Montoya ha già detto addio: GIA' BOCCIATO
- Stevan Jovetic (prestito con obbligo di riscatto condizionato): tre gol in due partite e un inizio di stagione da brividi. Mancini lo vede più prima che seconda punta e l'intesa con Icardi fatica ad ingranare. I problemi fisici che lo attanagliano lo fanno crollare nel rendimento e nelle gerarchie passando più tempo in panchina che in campo. Un lampo in Coppa Italia contro il Napoli e poi l'ennesimo stop. Sta tornando, ma probabilmente è troppo tardi e il suo riscatto obbligatori costerà all'Inter 14,5 milioni di euro. Probabilmente troppi ed è forte il rischio Shaqiri-bis: BOCCIATO
- Adem Ljajic (prestito con diritto di riscatto): Mancini aveva chiesto a gran voce uno fra Perotti ed Eder, ma ha dovuto accontentarsi di Ljajic. Il talento c'è ed è evidente come la discontinuità di rendimento che il serbo ha non solo di partita in partita, ma anche all'interno delle stesse gare. Il riscatto a 11 milioni difficilmente sarà esercitato e con Mancini l'idillio non è mai scoccato: RIMANDATO (A ROMA)
- Alex Telles (prestito con diritto di riscatto): doveva essere il terzino che, finalmente, avrebbe preso possesso della fascia mancina dell'Inter. Grande facilità di calcio e di corsa, si diceva dovesse migliorare in fase difensiva. Tutto vero e i progressi difensivamente parlando ci sono stati. Peccato che al tempo stesso sia scemata sia la grande progressione che il talento nel calciare la palla. Le punizioni calciate contro il Frosinone sono sotto gli occhi di tutti e a 8,5 milioni di euro non sarà riscattato: BOCCIATO
- Jonathan Biabiany (svincolato): tantissimi punti di domanda accompagnavano il ritorno in nerazzurro dell'esterno francese. Messi i problemi al cuore alla spalle, però, Biabiany ha saputo dimostrare di poter essere utile alla causa. E' un'alternativa in fascia e può ancora crescere molto dal punto di vista offensivo. E' arrivato a zero e sarà utile anche per le liste Uefa: PROMOSSO
- Eder (prestito biennale con obbligo di riscatto): con sei mesi di ritardo Mancini ha a disposizione il suo pupillo. Arrivato con un bagaglio di 13 gol segnati in Serie A con la Sampdoria non ha ancora saputo sbloccarsi in nerazzurro. Prima punta, seconda punta di movimento, esterno. Ancora non è chiaro quale possa essere il suo ruolo in questa rosa. Probabilmente sarà l'erede designato di Rodrigo Palacio a cui, però, è già stato rinnovato il contratto. Lo spirito di sacrificio è uno dei suoi punti di forza, ma per un attaccante devono parlare principalmente i gol: BOCCIATO.
Twitter: @TramacEma