Portieri in Premier: Cech bocciato, promosso Romero
Tra i temi che hanno tenuto banco nella prima giornata di Premier League - in attesa della sfida di questa sera tra West Bromwich Albion e Manchester City - c'è sicuramente quello dei nuovi portieri impegnati con due delle quattro squadre indicate nel novero delle candidate al titolo: Petr Cech con la maglia dell'Arsenal e Sergio Romero con quella del Manchester United.
Sospendiamo per ora i giudizi sul primo. Cech è incappato in una giornataccia: ha sbagliato il tempo sull'uscita in occasione del primo gol (complici i difensori centrali che non hanno marcato a dovere) e si è fatto sorprendere da Zarate sul secondo. Prima di un giudizio l'esperto ex portiere del Chelsea merita di essere visto all'opera altre volte. Il suo curriculum merita rispetto e va ricordato che giusto una settimana fa (gran parata all'incrocio su punizione di Oscar) era stato protagonista a Wembley nella conquista del Community Shield contro il Chelsea.
First game like this was not in the script - Mistake and no points but tomorrow is another day to get ready for the next game ! #COYG
— Petr Cech (@PetrCech) 9 Agosto 2015
Più interessante fare una valutazione più approfondita su Sergio Romero, che van Gaal ha lanciato dal primo minuto nella gara d'esordio contro il Tottenham vinta 1-0 dai Red Devils. Un portiere che non ha mai goduto di giudizi particolarmente positivi in Italia (ha collezionato 72 presenze con la maglia della Sampdoria dal 2011 al 2015) prima di venire emarginato (non giocava dal gennaio scorso) più per motivi contrattuali (si è liberato in giugno a parametro zero) che tecnici subendo 12 gol nelle ultime 10 partite (stagione 2014-2015) in media con i 42 in 38 presi complessivamente dalla Samp nella scorsa stagione.
IL TECNICO - Allo United Romero ha ritrovato Luis van Gaal, il suo ex allenatore dell'Az Alkmaar (con cui ha giocato 90 gare dal 2007 al 2011 vincendo anche l'Eredivisie 2009) che gli ha dato subito fiducia, escludendo De Gea senza tanti giri di parole: poteva inventare un infortunio "politico" e invece l'olandese, che è uomo diretto soprattutto nei rapporti coi media, ha chiaramente detto che l'esclusione era legata all'aspetto mentale di un portiere sottoposto a troppe speculazioni di mercato.
LA PROVA - Romero ha risposto bene: non ha preso gol e ha mostrato la consueta concentrazione. Ha avuto una relazione tecnica molto positiva con un indice Opta pari a 7.32, testimone di un "player report" molto buono. In Inghilterra questi aspetti non sono un dettaglio, lo staff statistico del Manchester United certamente in settimana analizzerà anche questo aspetto ed è già al corrente del fatto che la sua più grossa carenza (il passaggio lungo ai compagni) non è comunque un qualcosa di tatticamente ricercato da van Gaal.
LE CARATTERISTICHE. Cosa emerge? Un dato su tutti. Romero - portiere anche della nazionale Argentina con la quale dal 2009 ha collezionato 62 presenze - al momento sembra dare più che sufficienti garanzie perchè è un portiere capace di parate estemporanee, decisivo anche se poco sollecitato, ovvero non quel genere di portieri che hanno bisogno di essere bombardati per esprimere il meglio di sè. In questo senso De Gea è un passo indietro: viene - questo è innegabile - da una grande stagione. Ma si è trattato probabilmente della peggior stagione difensiva del Manchester United. Indubbiamente la maturazione tecnico tattica del portiere (arrivato nel 2011) negli ultimi 3 anni è stata netta benché non ancora completata. Al momento, stante la tranquillità (non ancora la preferenza) di van Gaal sul nome di Romero, il Manchester United sembra più orientato ad assecondare la voglia di David de Gea di tornare a Madrid. A patto di "vendere bene". Come accaduto con Di Maria. In caso contrario l'alternativa è pronta sia nel ruolo di titolare che di dodicesimo, proprio per le caratteristiche di cui si è detto.
LA SCELTA - Ma fatta la tara a ogni situazione, dal campo alle scrivanie, Romero sembra al momento il più indicato a ricoprire un ruolo da protagonista tra i pali in un club che - giusto per fare un po' di storia - non dà fiducia nel ruolo di titolare ad un portiere britannico dai tempi dello scozzese Jim Leighton (1988-1992) che nella stagione 88-89 prese il posto di Chris Turner, ultimo inglese titolare del Man United. Leighton fu poi predecessore di una serie di portieri non britannici, tutti protagonisti nella loro nazionale: Petr Schmeichel (1991-1999), Fabien Barthez (2000-2004), Tim Howard (2003-2006) e Van der Sar (2005-2011). Una tradizione che continua, quindi, possibilmente senza ripetere la stagione 1999-2000 in cui la coppia Massimo Taibi - Mark Bosnich diede tutt'altro che tranquillità al pubblico dell'Old Trafford. In questo senso un dualismo tra il 24enne de Gea e il 28enne Romero potrebbe essere la peggior soluzione possibile.
Giovanni Armanini
@armagio