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    Manchester United-Roma, le pagelle di CM: Smalling ex non rimpianto. Fernandes è maestoso

    Manchester United-Roma, le pagelle di CM: Smalling ex non rimpianto. Fernandes è maestoso

    • Francesco Balzani
    Manchester United-Roma 6-2

    Pau Lopez 6
    : Cade pure lui dalla credenza rompendosi al primo impatto. Arriva con leggero ritardo su una lettura facile come quella che porta al primo gol United mentre legge bene l’uscita su un cross insidioso qualche minuto dopo ed è reattivo sul tiro di Pogba al 25’. Un movimento che gli fa uscire la spalla e lo fa uscire dal campo. (26’pt Mirante 3,5: può entrare nella storia della Roma con un miracolo su Cavani che impedisce allo United di trovare il pareggio. L’ex napoletano lo punisce a inizio ripresa ma non può fare davvero nulla. Poi ecco l’errore che lo fa uscire dalla storia: rimette un pallone nemmeno così forte sui piedi del solito Edin. Mobilità ridotta pure sul resto dei gol)

    Cristante 4,5: Spettatore non pagante in occasione del gol di Bruno Fernandes e con qualche difficoltà nella costruzione del gioco dal basso. Bryan però mantiene i nervi saldi e mette sul prato dell’Old Trafford i tre principi della sua fase di carriera da difensore centrale: sacrificio, personalità, calma. Doti che prova a trasmettere pure ai compagni (vedi Ibanez) riuscendoci poco però. Nella ripresa i Red Devils diventano accesi più del fuoco e va a fuoco pure la sua zona di campo.

    Smalling 4,5: Ex diavolo rosso redento sul filo di lana. Pogba cerca di portarlo fuori dall’area favorendo l’affondo di Cavani e compagni.  Un compito che l’ex juventino svolge alla perfezione. Chris abbocca e al primo affondo lo United trova il gol. Chi è sicuro di sè stesso però non crolla al primo pugno ma anzi accoglie l’invito. L’inglese si ritira su ed è lui ad andare fuori dall’area per portare il pressing sugli avversari. Si prende sulle spalle tutta la difesa mandando un chiaro segnale a Solskjaer. Nella ripresa però crolla di brutto. Il rigore non c’è, tutte le mancate coperture sì. Non si vendica. Anzi esce a pezzi.

    Ibanez 4: Più paura che tensione positiva all’inizio ma la ripresa è da combattente vero. Paura che diventa terrore da fa tremare le gambe quando Cavani e Pogba decidono di fare sul serio. Interrompe il giro palla e pur mettendoci il fisico soffre la velocità di piede di Rashford.  Ritorna più tranquillo dopo il vantaggio romanista ma compie un errore quasi killer a fine primo tempo. Mezzo voto in più per il salvataggio di testa su Rashford a inizio ripresa e per la spizzata all’ultimo su McTominay.

    Karsdorp 6: Esame da Premier per uno che pare nato per giocare in certi stadi. Dall’affondo fino all’ultimo colpo del vichingo arriva il rigore che riapre la partita. Ci prende gusto e ci riprova alla mezz’ora rischiando di trovare un altro cross teso di quelli che lasciano il segno sulla pancia dell’avversario. Partita impeccabile fino alla copertura così così su Cavani. Da quel momento sale in cattedra Shaw ma Rick non è più il ragazzo timido di qualche anno fa. La palla per Pellegrini lo dimostra. Da solo può poco.

    Veretout ng: Era partito coi giri giusti ad aggredire Pogba e compagni. Peccato che tutto sia durato poco più di due minuti. Il muscolo tira, lui ci prova ancora qualche secondo poi alza bandiera bianca. Ennesimo infortunio di una stagione mal preparata fisicamente. (5’pt Villar 5: entra a freddo ma ha le sinapsi calde quando vede Karsdorp con la coda dell’occhio e favorisce la nascita del rigore delle speranze. Poi va a pressare ogni portatore di palla. Nella ripresa gli ricambiano il favore. E sono dolori)

    Diawara 4,5:  A protezione del castello utilizza olio bollente, lance e frecce per tenere lontano Cavani e non solo. Regge un tempo all’assedio. Nella ripresa l’assalto sale di intensità e Amadou fa entrare tutti a corte. Alla fine le difese crollano, ed è disfatta. Tanti errori, tanta paura, tanta mediocrità. Serve ben altro.

    Spinazzola 6: Deve stare attento alle incursioni continue dei Diavoli di Manchester anche perché da quella parte si aggira spesso Rashford. Si toglie le manette dopo una mezz’ora provando a portar tempesta in area inglese. I fulmini arrivano poco dopo la mezz’ora. E colpisce in pieno la difesa dello United. Anche lui è obbligato ad uscire. Serate da Roma. (37’pt Bruno Peres 5: prende un posto difficile e fa poco per non far rimpiangere Spinazzola. Pochi spunti, tanti errori. Uno letale sul 3-2. Maledetti infortuni, maledetto United)

    Mkhitaryan 6: Prende dalla borsa da mago la carte dell’esperienza e dell’imprevedibilità. Le tiene nascoste per mezz’ora poi ecco il colpo geniale per Pellegrini e Dzeko. Restano tutti a bocca aperta cercando di capire il trucco. Un lampo in una partita in cui prova a dosare le poche forze a disposizione utilizzando tanta astuzia soprattutto nelle occasioni di contropiede. Con un cambio a disposizione probabilmente Fonseca lo avrebbe cambiato. Ma la sfiga non lascia mai sola la Roma.

    Pellegrini 6,5: La Lupa sul petto, sul cuore, nel cervello. Indossa la fascia nello stadio che ha visto capitolare i suoi più illustri predecessori, ma non trema. Si ritrova davanti Pogba ma non abbassa mai lo sguardo.  Prende quel pallone che pesa come piombo fuso, lo mette sul dischetto e angola dove De Gea può solo sperare di arrivare. Poi mette il fiocco sul pallone per Dzeko che porta la Roma in vantaggio. Poteva di più?Forse sì. Ma non è un colpevole.

    Dzeko 6: Ha punito lo United 7 volte. Non gli basta, non gli deve bastare. L’apertura per Karsdorp al 28’ fa capire ai compagni che devono giocare più palloni sui suoi piedi. Lui si fa trovare pronto come una tigre bianca della Siberia per punire tutti quelli che da queste parti ridacchiavano al sorteggio. Edin Dzeko dice Roma con un gol brutto e bellissimo, con un primo tempo commovente. Poi sparisce dal campo.


    Fonseca 4,5: Non è una notte come tutte le altri notti. E’ la notte in cui si gioca tutta una stagione, anzi tutta una reputazione. Almeno a Roma. Parte male con il crack di Veretout e il gol dello United. Sembra l’inizio di una notte da incubo. E invece no. Perché la Roma gioca con lucidità, amore, voglia di riscatto. La tribuna diventa un ospedale da campo ma la squadra non si demoralizza e trova addirittura il vantaggio. Nella ripresa c’è un crollo fisico, comprensibile ma esagerato. Gli errori individuali non passano e la notte magica diventa la notte dei rimpianti. Pure lui però non riesce a trasmettere grinta e prende due gol in contropiede. Il rigore? Non c’era. Pagina nera, un’altra




    Manchester United

    De Gea 6: Può solo sfiorare il pallone calciato da Pellegrini e può solo immaginare l’ombra di Dzeko. Probabilmente pure lui non si aspettava una Roma così.  Nella ripresa è attento su Dzeko, poi gode soltanto.

    Wan-Bissaka 6,5: Innocuo per un’oretta buona, poi trova un tiro sporco che rovina i piani della Roma.

    Lindelof 5,5: Non sventa i pericoli che arrivano a intermittenza nell’area inglese ma nella ripresa pure lui alza il livello.

    Maguire 6: Usa tutte le maniere possibili su Dzeko, ma non bastano mica. Di testa è sempre presente.

    Shaw 7: Trova mille e una difficoltà contro Karsdorp nel primo tempo. Poi prova a salire in cattedra. E ci riesce.

    McTominay 7: Il talento scozzese pare avere 30 anni per saggezza tattica e movimenti. Scivola in un paio di occasioni, si rialza e domina.

    Fred 6,5:  Amministra ma non illumina. Resta lucido però per tutta la partita. (83’ Matic ng)

    Rashford 6: Quando avvia il tasto serpentina mette in difficoltà Ibanez e Cristante, ma forse sottovaluta troppo l’avversario e non usa la cattiveria che serve in queste gare. (76’ Greenwood 7: in tempo per il sesto)

    Bruno Fernandes 8: Maestoso. E’ il vero scombina piani altrui dello United. Porta scompiglio e trova il gol del vantaggio. Anche nella ripresa illumina ogni zona che calpesta.

    Pogba 7,5: Passeggia e fa sbocciare fiori. Assiste i compagni, segna, impera. Poco male il fallo da rigore.

    Cavani 8:  Illuminante l’assist per Fernandes, da mani nei capelli il doppio errore davanti a Mirante a fine primo tempo. Uno come lui sa come farsi perdonare: col gol del pareggio. E poi con quello del 3-2. No, non è finito.

    Solskjaer 7: Due volti. Nel primo tempo il Manchester lascia spazi e non sfrutta gli errori individuali della Roma. Nella ripresa impone il gap tecnico. E stravince.

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