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Manchester City, la stagione da incubo di Guardiola: umiliato dal Real, quarto in Premier. È la fine del ciclo?
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Dov’è finito il Manchester City? La squadra stellare, che nel 2023 ha vinto il Triplete e che l’anno scorso ha trionfato in Premier League, è caduta sotto i colpi del Real Madrid e di Kylian Mbappé dicendo addio alla Champions League ai playoff. Mai Guardiola era uscito così presto dalla competizione, in quella che è, a tutti gli effetti, la peggior stagione della sua carriera.
UMILIAZIONE - Alla nona stagione a Manchester, Pep non sta riuscendo a mantenere le aspettative. L’eliminazione subita contro un Real devastante, per un totale di 6-3 tra andata e ritorno (3-2 all'andata e 3-1 al ritorno), è stata un colpo durissimo, una vera e propria umiliazione. La differenza con i blancos non era mai stata così netta negli incontri delle tre stagioni precedenti ed è sintomo della crisi profonda che sta vivendo la squadra inglese. La pessima prestazione del Bernabeu è stata solo l’ultimo tassello di una Champions pessima. I citizens sono riusciti ad agguantare all’ultima partita contro il Club Brugge il pass per i playoff, piazzandosi al 22esimo posto con undici punti nella classifica del maxi-girone. A pari con lo Sporting e proprio con la squadra belga.
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RISCHIO QUINTO POSTO - In Premier League sta andando anche peggio. La squadra di Guardiola si trova al quarto posto con 44 punti in 25 partite, con addirittura 17 lunghezze di ritardo sul Liverpool primo (con una partita in più) e una sola di vantaggio su Bournemouth e Chelsea, che premono e potrebbero anche mettere a rischio la qualificazione alla prossima Champions League. A inizio anno sembrava impossibile immaginare il City fuori dalle prime quattro sul campo ma, dopo 25 giornate, è uno scenario da prendere in considerazione. Discorso diverso, invece, se l’esclusione dovesse arrivare in seguito alla sentenza sulle 115 presunte violazioni del fair play finanziario della Premier di cui è accusata la società inglese.
FINE CICLO PER PEP? - Guardiola non è riuscito a trovare le contromosse. La dirigenza, nonostante l’andamento complicato, gli ha rinnovato il contratto fino al 30 giugno 2026 a fine novembre, ma questa fiducia non ha dato gli effetti sperati. Pep sembra essere arrivato alla fine di un ciclo vincente e non è stato in grado, in questa stagione, di motivare la squadra dopo le quattro Premier League di fila e, nel complesso, ben 18 trofei in nove stagioni. Come obiettivo rimane solo la FA Cup, dove il prossimo avversario è il Plymouth che ha eliminato il Liverpool, ma per il City non sarebbe, eventualmente, una considerazione. Soprattutto dopo l’umiliazione subita, senza accennare a una reazione, contro il Real Madrid.
SENTENZA E MERCATO BLOCCATO - In questa analisi, tuttavia, non si può non parlare dalla spada di Damocle della sentenza sulle presunte violazioni di cui è accusato il Manchester City. In caso di condanna da parte del Tribunale della Premier League, i citizens possono rischiare da una maxi-multa a una penalizzazione fino, addirittura, alla retrocessione. Lo scenario più probabile, al momento, è quello del blocco del mercato per alcune finestre, motivo per cui, a gennaio, sono stati spesi 75 milioni per Marmoush, 40 per Khusanov e 37 per Vitor Reis: totale 152 milioni. A cui aggiungere anche il rinnovo di Haaland fino al 2034 a 26 milioni di sterline lordi all’anno. Il City ha cercato di costruire in anticipo il suo futuro in attesa della sentenza, il presente, però, è più nero che mai.
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Non appena verrà emessa la sentenza definitiva circa tutta questa buffonata ( nel frattempo il Ci...