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Manchester City: 340 milioni per il nuovo Etihad, mentre l'Italia aspetta il 'grande evento' e la Turchia fa paura
Euro 2032: ultima chiamata per l’Italia - La notizia del Manchester City, asset primario dell’holding City Football Group, conferma la velocità d’azione del mercato europeo (in primis britannico e tedesco) sul fronte degli investimenti finalizzati alla costruzione degli stadi di calcio.
Nel complesso sono stati 187 gli impianti costruiti in Europa tra il 2007 e il 2021 con più di 22 miliardi di euro investiti. Attività che hanno determinato una crescita dell’affluenza (nella misura del 50%), generando flussi e ricavi aggiuntivi anche nei giorni feriali (i cosiddetti “no match days”). In Italia invece c’è ancora il “mito” del grande evento come motore di nuovi investimenti. Con questa logica il nostro Paese purtroppo è scivolato al 10° posto in Europa, superato anche da Ungheria, Polonia e Turchia. La stessa, quest’ultima, che ci sfiderà per l’assegnazione di Euro2032. La federcalcio turca si presenta forte di un budget “monstre”, in caso di vittoria, pari a 1 miliardo di euro, con 17 stadi moderni, sull’intero territorio, in consegna già prima della scadenza degli Europei.
L’Italia nel frattempo ha risposto con la promessa governativa di sostenere la candidatura (per l’occasione è nato un comitato interministeriale), mentre l’anello debole, ancora una volta, è il parco impianti, vecchio e obsoleto (l’età media degli impianti tricolori è 62 anni). C’è quindi da augurarsi che il nostro Paese possa vincere per sfruttare al massimo l’ultima chance di riammodernamento delle proprie strutture. L’alternativa, in caso contrario, è accettare un costante declino del prodotto calcio italiano, che ha un bisogno imprescindibile di nuove strutture dotate di tutti i comfort molto più di altri Paesi (come ad esempio l’Inghilterra) all’avanguardia nella progettazione di smart arenas.